Fonte: Roberto Fuccillo da la Repubblica Napoli
«L’occasione del 2013 non va sprecata. Facciamoci trovare pronti e uniti per l’alternativa». Ormai non c’è dubbio. Da ieri Napoli e Luigi de Magistris sono dentro un progetto politico per riportare la sinistra sul proscenio nazionale. Questa la valenza del Forum dei beni comuni, concluso con un altro affondo del sindaco: «Dobbiamo trovare una formula per una campagna elettorale per andare al governo del paese. Noi, che siamo l’esatto contrario del governo Monti, che è l’arroccamento dei poteri». Una giornata con molti amministratori in giro, da coalizzare sulla difesa di alcuni punti fermi tipo l’acqua pubblica. Ma anche con molte associazioni, i leader nazionali di Sel (Nichi Vendola), Rifondazione (Paolo Ferrero), Verdi (Angelo Bonelli), la Fiom da Gianni Rinaldini a Maurizio Landini. Schieramento ampio, anche nei numeri. Circa mille persone a occupare già di prima mattina il teatro Politeama, dove l’assessore Alberto Lucarelli, coadiuvato da Norma Ranger del “Manifesto”, ha tracciato la cornice di questa adunata. Programma per niente accondiscendente: «I Comuni devono trovare una piattaforma condivisa su politiche precise, anche attraverso il conflitto locale e nazionale», contro la «mistificazione della rappresentanza» e la «dittatura della delega», con «una Carta da inviare al Capo dello Stato e al presidente del Consiglio per evidenziare gli atti eversivi e incostituzionali che impediscono il soddisfacimento dei diritti essenziali».
Infine l’invito a rivedersi in Val di Susa il 25 febbraio per la manifestazione NoTav. Mentre Lucarelli snocciola il suo programma, de Magistris è ancora impegnato alla inaugurazione dell’anno giudiziario. Poi arriva però al Maschio Angioino, dove sono in programma i tavoli di lavoro. Una impresa, anche questa. Tanti i convenuti, molte voci lombarde, venete, toscane, ma anche calabresi e siciliane. Una parte viene smistata a Palazzo San Giacomo, in sala giunta. «Mi raccomando – scherza il sindaco – non è che andate a occupare anche il mio ufficio?». Da quei tavoli usciranno poi due obiettivi su tutti: la difesa dell’esito referendario e la guerra al patto di stabilità che strangola le amministrazioni. Intanto de Magistris auspica che «potrebbe uscire da qui un manifesto dei diritti basato sulla filosofia dei beni comuni». Ferrero spiega: «Bisogna costruire l’unità delle sinistre contro Monti. Nel governo ci sono anche persone degne, ma finalmente il discrimine non è più fra chi ruba e chi no, possiamo opporre la nostra ricetta a quella di una destra austera». Che poi Vendola e Ferrero siano con lui, non induce de Magistris a dimenticarsi del Pd, su cui però cala una sferzata: «Molti mi chiedono del Pd – dice il sindaco – io mi chiedo innanzitutto cosa vuole il popolo. Poi, se vogliono tornare a un ruolo di trasformazione della società, bene. Altrimenti si va avanti, tanto è chiaro che la scossa non verrà certo dai partiti». Dialogo difficile: «Ma se Lucarelli giudica incostituzionale ciò che fa Monti – si chiede Umberto De Gregorio, responsabile cittadino per le partecipate del partito di Bersani – può il Pd appoggiare l’amministrazione de Magistris?».
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