Dal primo al 26 agosto, si rinnova l’appuntamento con la rassegna di teatro, musica, danza, animazione bimbi e cabaret, sulle colline di Sorrento
Sorrento - Una kermesse lunga ventisei giorni per offrire un variegato cartellone di appuntamenti che si sviluppa lungo il filo della tradizione, della cultura, dell’arte, della musica, del teatro, del cabaret e del folclore. Mercoledì sera, 1 agosto, il vernissage di “Aperti per ferie”, settima edizione della rassegna promossa nel suggestivo borgo collinare di Casarlano a Sorrento, dalla locale comunità parrocchiale guidata da don Giovanni Ferraro. Il primo appuntamento, previsto per mercoledì alle 21 nell’Arena allestita nel cortile della parrocchia, è un viaggio musicale dagli anni Settanta ad oggi, proposto da “Quadrophenia”. La rassegna poi si snoderà, tutte le sere, fino al 26 agosto, con momenti di teatro, musica, danza, animazione bimbi e cabaret, lontani dai ritmi caotici della città. Un appuntamento che si rinnova puntuale, considerato che la rassegna di Casarlano, promossa dalla locale comunità parrocchiale in collaborazione con l’amministrazione comunale, è oramai uno degli eventi di punta dell’estate sorrentina. I numeri la dicono lunga sul successo della rassegna, che negli anni scorsi, riusciva a catalizzare, mediamente, 600 spettatori a sera, distribuiti tra arena e altre aree socio-aggregative. Il format è sempre lo stesso: gli spettacoli sono gratuiti e chi vorrà contribuire alle spese può farlo liberamente, magari partecipando a momenti degustativi “paralleli”, dove si possono apprezzare le specialità della ricca tradizione culinaria partenopea. “In un contesto caratterizzato da un clima di dilagante sconforto e di incertezza legato ad una crisi recessiva globale – sottolinea il parroco don Giovanni Ferraro -, abbiamo comunque deciso di mantenere inalterato l’impianto della rassegna perché proprio in tempi come questi aumenta a dismisura la domanda di ‘altro’, il bisogno di riscoprire antichi valori di solidarietà, vicinanza, accoglienza e condivisione. Quando si è tentati di cedere e di arrendersi dinanzi alle mille difficoltà organizzative, alle carenze di risorse e al grande sacrificio di decine di volontari, proprio allora, costatato il momento particolare di incertezza e di paura del futuro, ritengo sia giusto insistere e, perché no, anche migliorarsi. Mentre domina ossessiva l’angosciosa domanda di danaro, di crescita e di svolte economiche miracolose, lasciando agli esperti il diletto delle dissertazioni e delle ricette, la nostra iniziativa viene proposta per stare insieme, partecipare e, soprattutto, lontana da ogni logica di interesse o di profitto. Si lavora tanto e con serena determinazione per arrivare al grande risultato di un pareggio finale. Resta inalterato il disegno originario che vide nascere Aperti per Ferie: la scelta di una comunità parrocchiale di porsi a servizio della città rendendosi (finalmente!) protagonista con la propria creatività, passione e capacità organizzativa.
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