Vico Equense - Giuseppe Aiello è il candidato sindaco espressione dell'Amministrazione uscente e delle componenti nuove che si sono aggiunte: Fratelli d'Italia ed L845 per una Vico Equa. Nell'intervista abbiamo affrontato i temi programmatici ed i nodi politici anche quelli più spinosi che riguardano i rapporti interni alla coalizione. Ne è uscita fuori una conservazione che ci offre la cifra della persona, oltre il personaggio pubblico. Partiamo dall'inizio. Come si è arrivati alla sua candidatura e perché ha deciso di accettare questa sfida? Sul mio nome si è registrata una convergenza ampia. Tutto ciò mi gratifica e carica di responsabilità. Ho accettato perchè è un onore ed un privilegio essere candidato sindaco della città che amo perché qui sono nato ed ho gli affetti più cari. Sono cresciuto a Santa Maria del Toro, un borgo storico del centro cittadino e risiedo da qualche anno nel bellissimo borgo di Montechiaro. Voglio ripagare la fiducia che in me è stata riposta e vorrei essere l'espressione di un ricambio, anche sul piano generazionale per rispondere alle sfide dell'Amministrazione digitale e della smart-city. Lei prende il posto di Andrea Buonocore. Una considerazione sulla scelta del sindaco uscente. Andrea ha dimostrato grande forza e grande lealtà nei miei confronti. Ha passato giorni terribili nei quali lo hanno contattato di giorno e di notte e con ogni mezzo hanno provato a spaccare la nostra squadra. Ma come sempre il senso di responsabilità e lo spirito unitario, che sono i nostri valori di fondo, hanno avuto la meglio. Altra nota dolente che le viene attribuita. Si dice: su Peppe Aiello incombe la presenza di Gennaro Cinque. Che dice a riguardo? Il mio percorso politico è il più chiaro trasparente e coerente in assoluto. Oggi ho la conoscenza del territorio e della macchina amministrativa per fare le scelte giuste Sappiamo cosa di buono è stato fatto e sappiamo gli errori che abbiamo commesso, lavorerò sui secondi con grande vigore. Avrò sempre grande rispetto e mi confronterò sempre con la mia coalizione, ma dopo il confronto, è al Sindaco che spetta fare la sintesi, e così sarà.
Perché un elettore dovrebbe votarla e fidarsi di lei? Perché come detto prima, per me la coerenza e la parola data sono valori imprescindibili e l'ascolto e la partecipazione sono la cifra distintiva del mio modo di fare politica. Anzi, posso dire che per me la politica è ascolto e coinvolgimento dell'intera comunità nelle scelte che riguardano tutti. Ma in concreto cosa significa ascolto e partecipazione? Significa anzitutto avere fiducia e delegare gli uomini e le donne che collaborano con l'Amministrazione cittadina. Un uomo solo al comando non risponde agli interessi della città nella fase attuale. Infatti penso di istituire e valorizzare le consulte tematiche. E’ necessario uno sforzo corale per coinvolgere le migliori professionalità e competenze presenti a Vico Equense nell'elaborazione di proposte e progetti. Andiamo alle cose da fare. Cosa propone? Il nostro obiettivo strategico è grande ed ambizioso: consentire ai giovani di Vico Equense di lavorare sul proprio territorio. Ha la bacchetta magica? No, ma noi abbiamo un turismo ancora inespresso in tutte le sue potenzialità. Ci sono eccellenze gastronomiche - penso ai prodotti di qualità ed alla ristorazione paesaggistiche il Faito con la sua rete di sentieri-la risorsa mare ed il banco di Santa Croce, centri storici unici, in cui sono ancora leggibili le vestigia delle varie epoche. E' necessario un progetto unitario che faccia sistema e metta in rete queste risorse. Abbiamo un territorio bellissimo, cerniera tra le due costiere, la sorrentina e l'amalfitana, ed i monti lattari. Su questo fronte dobbiamo lavorare ed il turismo è una straordinaria opportunità di crescita e riqualificazione. Ci sono ingenti risorse messe a disposizione dall' Europa con il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Dobbiamo farci trovare pronti con progetti all'altezza delle sfide che ci attendono. Perché tanta attenzione al turismo? Turismo è tante cose. Turismo significa una città migliore in cui vivere, anzitutto peri residenti, e poi per gli ospiti. Una città in cui è piacevole stare e per questo anche tornare. Turismo è qualità della vita. Turismo significa una città con più servizi, una città a misura di famiglia. Cosa intende per città a misura di famiglia? Una città in cui una donna non deve esse- re costretta a scegliere tra lavoro e famiglia. Voglio una città in cui si costruiscano servi zi adeguati, a partire dai nidi per l'infanzia, all'abbattimento delle barriere architettoniche. Solo così si rende possibile conciliare i tempi di vita con i tempi di lavoro. Il discorso va esteso alle persone diversamente abili, alle giovani coppie, a chi vive in condizioni di marginalità sociale e disagio economico, a favore delle quali vanno incrementati servizi, risorse ed attenzione. (Da Agorà)
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