sabato 18 novembre 2023

Penisola, il patto del vino nasce il consorzio di tutela

Etichette Gragnano, Lettere e Sorrento con più visibilità per le tre sottozone dop. Produttori e cantine in un unico marchio finora hanno già aderito quindici aziende

LA SVOLTA 

di Dario Sautto - Il Mattino

Gragnano - Con la firma dell'atto notarile, all'interno dell'aula consiliare gragnanese è nato ufficialmente il Consorzio Produttori Penisola Sorrentina Dop, che riunirà tre importanti etichette Doc sotto una sola compagine consortile. «Finalmente dopo tanti anni siamo riusciti a metterci insieme e a fare squadra afferma il neo presidente Raffaele La Mura in un territorio dove siamo sempre stati abituati ad essere disuniti e frammentati. In effetti siamo in gran parte piccoli appezzamenti, piccole realtà imprenditoriali, ma abbiamo compreso che per andare avanti e avere successo bisogna collaborare e coesistere, anche con idee diverse. Oggi l'unico modo per intervenire in settore complesso come quello vitivinicolo è essere uniti in un solo consorzio, per essere protagonisti anche nel mercato globale». 

L'AREA 

Fino ad ora sono 15 le aziende che hanno aderito al nuovo Consorzio, che si trovano nei territori di Gragnano, Pimonte, Lettere, Casola di Napoli, Sorrento, Piano di Sorrento, Meta, Sant'Agnello, Massa Lubrense, Vico Equense, Agerola, Sant'Antonio Abate e Castellammare di Stabia. La nascita del consorzio servirà a tutelare i vini Gragnano, Lettere e Sorrento, tre sottozone Dop della denominazione Penisola Sorrentina.

 

«Il Consorzio è un nuovo importante strumento che riunisce i produttori vinicoli del nostro territorio afferma il sindaco di Gragnano, Nello D'Auria e rappresenta un'opportunità ancora più solida per mettere in rete le esperienze dei produttori e accrescere la diffusione del vino di Gragnano sui grandi circuiti nazionali ed internazionali. Fare rete tra le categorie produttive del territorio conferma la nostra piena consapevolezza del valore aggiunto che la sinergia e la cooperazione tra le parti possono garantire per la crescita del territorio e delle realtà che contribuiscono a valorizzarlo in tutti i settori». Dallo scorso marzo, quando si è svolta la prima riunione alla presenza dell'assessore regionale Nicola Caputo, l'associazione si è rapidamente trasformata in un vero e proprio Consorzio, la cui nascita è stata sancita dall'atto notarile redatto dal notaio Alessandro Malafronte e sottoscritto nell'aula consiliare del Municipio di Gragnano, dove produttori e amministratori locali si erano incontrati otto mesi fa. Il consorzio riunisce sotto un unico marchio produttori e cantine che vanno appunto da Sorrento a Sant'Antonio Abate, passando per Gragnano e Lettere, ma anche Casola di Napoli e Pimonte, e che si aprirà alle aziende agricole e agli imbottigliatori dei quattro vini: i due celebri rossi frizzanti dei Lattari e quelli fermi bianco e rosso sorrentini. 

IL DISCIPLINARE 

Nella Dop Penisola Sorrentina si producono quattro vini eccellenti, di grande qualità, mai realmente valorizzati. Tutto riparte ora grazie all'impegno della Regione Campania, che ha istituito una cabina di regia per il vino per aiutare la promozione e affiancare le piccole e grandi aziende del settore, snellendo i passaggi burocratici. Con la costituzione del Consorzio ci sono alcune priorità, a cominciare dal disciplinare varato nel 1994, che andrà rivisto e attualizzato. Ma tra le tante proposte per valorizzare i vini della Dop Penisola Sorrentina è allo studio anche una trasformazione generale del territorio, a cominciare da Gragnano e estendendosi un po' alla volta al territorio circostante, dove creare un borgo didattico dedicato all'enogastronomia, dove fare vero turismo e laboratori: dalla pasta al vino, dall'agricoltura alla cucina. «L'obiettivo aggiunge il sindaco gragnanese Nello D'Auria non è solo di tutelare l'identità e la provenienza i nostri vini, ma anche rafforzare ancora di più la loro presenza sul mercato per un ulteriore vantaggio competitivo, generando così valore per l'intera filiera: dal produttore, al Consorzio fino al consumatore finale».

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