giovedì 30 novembre 2023

Condotte e cavi sul Faito Ira Wwf: alberi a rischio

Esposto degli ambientalisti in procura "Gli scavi danneggiano piante secolari"

 di Massimiliano D'Esposito - Il Mattino

Vico Equense - Condotte idriche e grossi cavi interrati a pochi centimetri o addirittura al di sotto del groviglio di radici che portano il nutrimento ad alberi secolari. Succede sul monte Faito, il polmone verde della penisola sorrentina che sovrasta il territorio stabiese, cuore del Parco dei Monti Lattari. La denuncia, con allegato un dettagliato e corposo dossier fotografico per evidenziare i danni provocati dalle opere, è partita dal Wwf Terre del Tirreno per arrivare negli uffici della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, ai comandi dei carabinieri forestali e della guardia di finanza di Castellammare, oltre che alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l'area metropolitana di Napoli ed all'Ente Parco regionale dei Monti Lattari. 

IL POLMONE VERDE 

«Nel Comune di Vico Equense, sul monte Faito, sono in corso da tempo lavori di scavo alla base dei grossi pini secolari in via della Fattoria, di fronte all'area utilizzata per il campo del Faito doc-festival, oltre che in Strada Allacciamento, via Strada Alta, via Nuova Monte Faito, Strada delle Pendici e altrove - si legge nell'esposto degli ambientalisti -. In pratica le opere sono in corso su quasi l'intera montagna».

 

Dalle 50 immagini a corredo del fascicolo inviato a Procura e forze dell'ordine si rilevano i danni provocati agli impianti radicali delle alberature per lo scavo eseguito proprio alla base dei tronchi. «I lavori messi in atto con l'ausilio di escavatore e martello pneumatico, per la realizzazione di trincee al margine della carreggiata tramite asportazione di terreno e macigni - spiega Claudio d'Esposito, presidente del Wwf Terre del Tirreno - stanno comportando, di fatto, il pericoloso taglio delle radici di centinaia di secolari alberature (pini neri, faggi e castagni) ai lati della strada, col rischio concreto di mettere a repentaglio, oltre che la salute delle piante, anche la loro stessa futura stabilità». E questo rappresenta anche un pericolo per l'incolumità di chi abita o frequenta la zona: se un albero dovesse crollare potrebbe colpire i passanti. Ma non è solo il benessere del verde a preoccupare gli ambientalisti. «Nella strada adiacente al centro sportivo, posta immediatamente di fronte all'area usata per il campo del Faito doc-festival, dopo aver estratto terreno e rocce dalla scarpata sotto i pini, si sta procedendo all'edificazione di un muro di contenimento in pietre e cemento con relativo allargamento della carreggiata - si legge ancora nella denuncia -. Inoltre l'asfalto proveniente dalla demolizione del manto stradale, per realizzare le trincee e allocare le varie tubature, è stato smaltito tramite interramento in sito». In sostanza il Wwf solleva dubbi sulla legittimità urbanistica degli interventi in corso chiarendo che «non sono consentiti in area Sic senza previa redazione di una "valutazione di incidenza" che attesti la "non incisività delle opere sull'ecosistema", in particolare dei tagli agli apparati radicali dei secolari esemplari arborei e dell'interramento dell'asfalto nel sottosuolo». 

L'APPELLO 

I volontari del Wwf stanno monitorando già da tempo le attività sulla montagna, tanto da evidenziare che «i lavori procedono con celerità anche il sabato e con condizioni meteo avverse» ed allo stesso tempo «non è visibile alcuna tabella di cantiere come invece prescritto dalla legge» così come «l'area dei lavori in corso non appare tabellata né ben delimitata e non sono rispettate le norme minime di sicurezza e controllo di cantiere». Pertanto dal Wwf si chiede un «intervento urgente atto ad accertare la legittimità di tutte le opere realizzate o in corso, valutando l'ipotesi del sequestro dell'area in caso di accertate violazioni per evitare che eventuali reati vengano portati alle estreme conseguenze». L'associazione si dice anche pronta a costituirsi parte civile nell'eventuale processo penale che possa innescarsi in conseguenza dell'esposto.

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