«Mi sto dimettendo. È inutile proseguire, serve un Consiglio forte e non uno che galleggi». Così il governatore della Sardegna Renato Soru anticipa il passo che si accinge a compiere confermando le dimissioni date circa un mese fa nel corso della seduta fiume dell’assemblea sarda. «Ho deciso perché non c’è più tempo da perdere», ha detto ieri sera. Si chiude così una settimana tormentata per le sorti della legislatura in Sardegna che si avvia ora a nuove elezioni. La data che appare al momento più probabile è il 15-16 febbraio, ma non è definitiva in quanto subito dopo Natale il Consiglio sarà sciolto e le norme prevedono che le consultazioni si svolgano entro i successivi due mesi. La crisi in Sardegna è iniziata formalmente il 25 novembre con le dimissioni di Soru e si è complicata con la spaccatura all’interno del Pd e il possibile commissariamento del partito. A fine serata, Soru non nascondeva la sua amarezza: «Lascio una Regione senza scheletri nell’armadio, senza una tv in ogni stanza ma con più computer».
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2 commenti:
SORU tieni i controcoglioni.
Ciao
SORU TIENE I CONTROCOGLIONI, COSì VA MEGLIO ED E' PIU' VERITIERA
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