Massa Lubrense - Punta Campanella-Jeranto e Faito-Sant’Angelo a Tre Pizzi: sono gli itinerari sviluppati sulle due nuove cartine elaborate da Giovanni Visetti per gli amanti dell'escursionismo. Rappresentano due distinte aree dei Monti Lattari, assolutamente diverse fra loro sia per la posizione che per l'ambiente. Punta Campanella, con Monte San Costanzo e Jeranto si sviluppa sulla parte estrema della penisola sorrentino-amalfitana, quella con i rilievi più bassi; quella Monte Faito-Sant'Angelo a Tre Pizzi comprende la vetta più alta dei Lattari, con il Molare con i suoi 1.443,6 metri. Sul verso di ciascuna cartina numerose fotografie, scattate in diversi periodi dell'anno, che danno un'idea della varietà di panorami sempre spettacolari, con sfumature diverse dodici mesi l'anno. Nella prima cartina è incluso anche il sentiero che da Nerano conduce a Jeranto e tutte le sue diramazioni (Penna, Torre di Mont'Alto, spiaggia, spianata della ex-cava), i segnavia che gli escursionisti trovano lungo i sentieri, sia quelli del Progetto Tolomeo sia quelli del Cai (Club Alpino Italiano). «Queste nuove pubblicazioni - spiega Giovanni Visetti, il cartografo autore dei tree itinerari - riprende sostanzialmente le varie versioni curate da me e successivamente dai Comuni di Massa Lubrense e Sorrento, quella del Faito segna veramente un passo avanti per la fruizione di un territorio che, seppur limitato, offre grandissimi spunti di interesse, eccellenti panorami, ovviamente quando non è avvolto dalle nuvole e piacevolissime escursioni in quasi ogni periodo dell'anno. Su questa seconda cartina - aggiunge Visetti - oltre ai sentieri classici ne sono indicati anche altri meno conosciuti ma altrettanto interessanti. Le occasioni di completare dei percorsi ad anello sono molteplici. Per facilitare la “navigazio ne e l'orientamento in questo ambiente ho indicato alcuni elementi senz'altro poco interessanti - sottolinea il geografo-cartografo - ma molto visibili quali antenne e piloni della linea dell'alta tensione. Ho anche riportato in carta le due sorgenti dell'Acqua Santa e della Lontra, così come le neviere o “fosse della neve”. Come sostengo da tempo, il Faito è sempre stato sottovalutato e, nonostante la relativa facilità di accesso attraverso la funivia, rimane abbandonato e trascurato. I più volenterosi - conclude Giovanni Visetti - potranno anche salire a piedi scegliendo uno dei numerosi itinerari che partono da Pimonte, Agerola, Vico Equense, Castellammare migliorando ulteriormente la loro escursione». Le cartine di Punta Campanella, San Costanzo e Jeranto sono già disponibili a Termini e a Massa centro. Nei prossimi giorni anche quelle del Faito e Monte Sant'Angelo a Tre Pizzi saranno in vendita in vari bar e ristoranti nei pressi della funivia e del Belvedere. (ma. d’esp. il Mattino)
1 commento:
Le mappe sono continuamente modificate dagli abusi degli "amanti" e "volontari" del Faito.
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