“A Castellammare si vota, la gente perbene deve avere il segnale che qui nessuno si fa intimidire”. Sono in tanti a sostenerlo, in queste ore, nella cittadina stabiese a poche ore dalle primarie del Partito democratico, nonostante le “scoperte” degli ultimi giorni: il presunto killer del consigliere comunale Tommasino, Catello Romano, iscritto al partito e addirittura candidato alle primarie del 2006 a sostegno di colui che poi è diventato coordinatore cittadino del Pd. Insomma, Castellammare va a votare anche se il rischio di infiltrazioni o condizionamenti da parte della criminalità organizzata è sentito come molto forte. “Saremo rigorosissimi – dicono dalla sede del Pd -, anche perché quanto sta emergendo è un problema di due anni fa”. Romano si era candidato in una lista la cui area politica faceva riferimento a Massimo Paolucci, che ha lasciato la politica ufficialmente due anni fa, dimettendosi da consigliere comunale di Napoli. “Cambio vita e lascio la città” disse a chi gli chiedeva le ragioni di questa repentina svolta personale e professionale. Ma Paolucci, storico braccio destro del governatore Antonio Bassolino come assessore comunale al Traffico e poi subcommissario all'emergenza rifiuti, è tornato in campo – stando a indiscrezioni pubblicate dal VELINO – più forte di prima. Per dare una mano in Campania a Pierluigi Bersani con la sua lista “Riformisti per Bersani” nella quale i suoi punti di riferimento sono la deputata (ex nemica di Bassolino, amica di Nicolais ma poi convertitasi al veltronismo) Luisa Bossa, i consiglieri regionali Peppe Russo e Franco Casillo. Per alcuni Paolucci è addirittura il vero regista delle primarie in Campania della mozione Bersani, molto più dell'altro fedelissimo di Bassolino, Andrea Cozzolino. Vuole tornare a contare nonché a contarsi per dimostrare il suo peso nel partito, anche se dalle retrovie.
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