Sorrento - Partenze anticipate all’alba e treni della Circumvesuviana presi d’assalto. È stata una giornata di caos quella vissuta ieri in penisola sorrentina a causa del blocco della Statale 145 imposto dalla manifestazione degli operai della Fincantieri di Castellammare di Stabia. Le difficoltà maggiori hanno riguardato il comparto turistico che tradizionalmente, nella giornata del venerdì, vive il momento di più intenso movimento per il ricambio negli alberghi con partenze e arrivi di turisti che si susseguono a migliaia. Per fronteggiare l’emergenza i tour operator hanno giocato di anticipo elaborando un piano straordinario per i transfert verso l’aeroporto di Capodichino. «Essendo a conoscenza della situazione – spiega Gino Acampora, rappresentante degli agenti di viaggio della penisola sorrentina – ci siamo organizzati per anticipare le partenze, anche se non è piacevole dover imporre ai propri clienti di svegliarsi una o due ore prima di quanto stabilito per non rimanere bloccati a bordo degli autobus che li trasferiscono all’aeroporto, con il rischio di dover rimandare il rientro a casa». Quanti non sono riusciti ad anticipare la partenza si sono visti costretti a fare ricorso a mezzi di trasporto alternativi. «Alcuni turisti – precisa Acampora - per aggirare il blocco della Sorrentina hanno utilizzato i treni della Circumvesuviana, con i conseguenti disagi che ciò comporta per spostarsi tra la stazione e l’aeroporto di Napoli». Il responsabile degli agenti di viaggio esprime anche l’assoluta solidarietà degli operatori turistici della penisola sorrentina agli operai della Fincantieri. «Condividiamo appieno le loro preoccupazioni per il timore di perdere il posto di lavoro - sottolinea ancora il titolare dell’Acampora Travel, partner della Tui-Thompson, il principale tour operator britannico –. Quella degli operai è una protesta legittima che, però, andrebbe spostata in altre sedi, senza penalizzare il turismo e i lavoratori della penisola sorrentina. Siamo disposti a scendere in campo al loro fianco, purché le rimostranze vengano indirizzate contro i veri responsabili di questa situazione, evitando di compromettere l’economia turistica della zona». (Massimiliano D'Esposito il Mattino)
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