giovedì 11 novembre 2010

Mission impossibile

Dura solamente 40 minuti la mission impossibile di Umberto Bossi. «È meglio una crisi pilotata che al buio». Così il leader della Lega lasciando il palazzo dei gruppi dopo un vertice con i suoi parlamentari. E su questo Fini è d'accordo? «Abbastanza», risponde Bossi. «C'è ancora lo spazio per non andare ad una crisi al buio». Ma Berlusconi potrebbe accettare di dimettersi avendo la garanzia del reincarico? «Altre volte - risponde Bossi - è avvenuto così. Il presidente del Consiglio è andato dal presidente della Repubblica per avere il reincarico». Ma Fini lo gela: «Le cose sono molto più complicate di come le presenta Bossi». Resta alta la tensione all'interno del centrodestra sul futuro del governo. Fini, secondo quanto riferito dal sottosegretario Fli all'Ambiente Roberto Menia, ha ripetuto al Senatur le stesse parole pronunciate domenica scorsa a Perugia, e cioè che per andare avanti con un patto di legislatura nel quale il suo movimento resti alleato con Pdl e Lega è necessario che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, rassegni le sue dimissioni e si formi un nuovo esecutivo che imbarchi anche l'Udc. L'ex leader di An si è detto anche pronto a ritirare i rappresentanti del Fli dal governo (un ministro, un vice ministro e due sottosegretari) se le sue richieste non saranno soddisfatte. "Non si è risolto nulla", ha commentato Giorgio Conte del Fli dopo l'incontro. In realtà è difficile che la matassa si sbrogli prima del rientro di Berlusconi, impegnato in Corea del Sud per il G20 e atteso in Italia per sabato.

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