Domani nuovo incontro con gli armatori
Piano di Sorrento - «Le voci di un presunto sbarco dei marittimi della Savina Caylyn sono destituite di ogni fondamento». Lo assicura il sindaco di Piano Giovanni Ruggiero, che riferisce le smentite arrivate dalla Farnesina alle indiscrezioni circolate negli ultimi giorni, secondo le quali tre marittimi sarebbero stati trasferiti dai pirati sulle alture del Puntland, regione della Somalia che si affaccia sull’oceano Indiano. Tra questi ci sarebbe anche Gianmaria Cesaro, 25enne allievo di coperta originario della Marina di Cassano. Ma sabato sera hanno rassicurato il sindaco e la famiglia Cesaro sulle condizioni di Gianmaria e degli altri membri dell’equipaggio. «Nel corso dei una breve telefonata – racconta Giovanni Ruggiero – i dirigenti del ministero degli Esteri mi hanno garantito che Gianmaria e gli altri marittimi sequestrati sono ancora a bordo della nave. Le voci di un trasferimento o di presunto inasprimento delle condizioni di prigionia sono del tutto false». Al contrario, la vicenda potrebbe sbloccarsi già nelle prossime ore e concludersi col rilascio dei marittimi. Una voce che alimenta le speranze dei familiari dei sequestrati, da quasi quattro mesi in preda all’angoscia più cupa, e dello stesso primo cittadino, che si augura «che Gianmaria torni a casa al più presto sano e salvo». Ulteriori sviluppi potrebbero emergere già nelle prossime ore: domani, infatti, è in programma un incontro tra la famiglia Cesaro ed i vertici della compagnia D’Amato. Al centro del summit l’ultimatum e la richiesta di riscatto che i pirati hanno avanzato nel corso della scorsa settimana per il rilascio dei prigionieri. L’unità di crisi della Farnesina, intanto, continua a monitorare la vicenda. Ma i marittimi della Savina Caylyn non sono i soli nelle mani dei pirati somali. La penisola sorrentina è in ansia anche per l’equipaggio del cargo Rosalia D’Amato, sequestrato al largo delle coste somale. Ne fanno parte, infatti, anche il primo ufficiale di coperta Pasquale Massa, 64 anni, originario di Meta ma da anni residente in Belgio, ed il suo secondo Giuseppe Maresca, 28enne originario di Vico Equense. Di loro non si hanno più notizie dal 21 aprile scorso, quando un gruppo di pirati somali si impadronì della nave e ne sequestrò l’equipaggio. (Fonte: Ciriaco M. Viggiano da il Mattino)
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