Fonte: Vincenzo Maresca da il Giornale di Napoli
Piano di Sorrento - Tragedia sfiorata nella tarda mattinata di ieri con un bambino di 8 anni che rimane travolto dall’anta di un cancello di ferro in quel momento sottoposto ad interventi di ordinaria manutenzione con gli operai al lavoro ed assoluta mancanza di segnaletica che indicasse pericoli ed area di cantiere. Il bambino di 8 anni, G. B. di una famiglia romana, se l’è cavata con 20 giorni di prognosi per trauma da schiacciamento ed è stato precauzionalmente trasferito all’ospedale Santobono di Napoli per ulteriori accertamenti. E’ accaduto intorno alle 11 di ieri, il bambino accompagnato dai genitori, tutti in costiera per una breve vacanza, stava passeggiando sul marciapiede e si accingeva ad entrare nello “Sporting Club” di via delle Rose dove oltre a campi da tennis e calcetto ci sono aree attrezzate per bambini e ragazzi. Nel fatidico momento in cui il bambino si è trovato a transitare un’anta del cancello di ingresso del peso di poco più di un quintale si è staccata dai cardini ed è uscita dalla guida travolgendo il ragazzino.
Il forte rumore e le urla dei genitori hanno fatto accorrere molte persone che sono riuscite a sollevare l’anta nelle cui maglie era rimasto imprigionato il bambino caduto di pancia e successivamente adagiato a terra ed incoraggiato dai genitori. Immediato il trasporto all’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Sorrento dove i sanitari del pronto soccorso hanno provveduto alle prime cure. Tanto spavento, qualche livido, poche escoriazioni, per i medici la diagnosi è stata di 20 giorni, salvo complicazioni, per il trauma da schiacciamento riportato dalla caduta dell’anta del cancello, poi, per motivi del tutto precauzionali, il bambino è stato trasferito a Napoli presso l’ospedale Santobono dove i medici lo hanno sottoposto ad ulteriori accertamenti. Sul luogo dell’incidente si sono portati i carabinieri della stazione di Piano di Sorrento diretti dal maresciallo Daniele De Marini e coordinati dal tenente Alberto Degli Effetti della compagnia dell’Arma di Sorrento che hanno provveduto ad effettuare i rilievi del caso chiudendo il centro sportivo e sottoponendo l’intera area a sequestro. Sono stati proprio i genitori del bambino ad aiutare i carabinieri a ricostruire l’incidente. Avviate le indagini per individuare l’esatta dinamica dell’accaduto con le relative responsabilità. Al momento dell’incidente il centro sportivo era aperto a tutti, entrambe le ante erano dispiegate verso l’interno, quella destra poggiava su dei cardini in quel momento soggetti ad interventi di manutenzione e non era in condizioni di perfetta staticità, l’area di lavoro non era segnalata, né interdetta, nonostante il piccolo cantiere il cancello con l’anta instabile era stato lasciato aperto per consentire l’ingresso e l’uscita del pubblico. I carabinieri immediatamente intervenuti hanno accertato la presenza sul posto di alcuni operai del Comune di Piano di Sorrento che stavano eseguendo interventi di manutenzione al cancello ed avevano momentaneamente svitato parte degli agganci lasciando l’anta destra in condizioni di pericolo ed evitando di interdire in quel momento il passaggio delle persone. Secondo i primi risultati l’anta è caduta perché al fondo della guida mancava il blocco per tenerlo fermo. Le prime testimonianze dicono che il bambino non aveva toccato il cancello né si era appoggiato all’anta che poi ha ceduto travolgendolo.
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