giovedì 23 febbraio 2012
Milleproroghe, Palagiano: “Bonificare definitivamente il paese dall’amianto”
Dopo l’esemplare sentenza che il 13 febbraio scorso ha condannato a 16 anni di carcere i responsabili dell'Eternit di Casal Monferrato è tornato prepotentemente all’attenzione dell’opinione pubblica il dramma legato all’amianto e alla sua presenza sul nostro territorio, che continua, purtroppo, a mietere vittime. “Siamo perciò soddisfatti dell’approvazione di un nostro ordine del giorno al decreto milleproroghe che impegna il Governo a mettere in campo azioni concrete per bonificare definitivamente il nostro Paese dall’amianto”. Lo dichiara il Responsabile nazionale sanità dell’Italia dei Valori, Antonio Palagiano. “Sono oltre 10 mila i casi di tumore dell'apparato respiratorio strettamente legati all'inalazione di fibre di amianto, con un esposizione che circa il 70% delle volte è avvenuta sul lavoro. Ma l’amianto è presente ancora in edifici pubblici, abitazioni private, scuole e uffici del nostro Paese e ricordiamo che una fibra di amianto è 1300 volte più sottile di un capello. Non esiste una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell'aria non sia pericolosa: teoricamente l'inalazione anche di una sola fibra può causare il mesotelioma ed altre patologie mortali. Per smaltire la fibra incriminata in maniera concreta ed efficace” prosegue Palagiano “e per evitare che l'amianto venga abbandonato illegalmente nell’ambiente, sarà necessaria la collaborazione delle istituzioni a tutti i livelli: ad oggi, infatti, solo 13 Regioni hanno approvato un Piano Regionale Amianto”. “In Italia ci sono ancora 32 milioni di tonnellate di cemento amianto, ma mancano impianti di smaltimento e discariche adeguate. Con l’approvazione del nostro ODG il Governo si è impegnato ad effettuare un censimento su tutto il territorio nazionale per la bonifica e lo smaltimento dei materiali contaminati e” conclude il deputato IDV “allo stanziamento di adeguati finanziamenti per le opere di risanamento di edifici pubblici e privati in cui è ancora presente questo materiale pericoloso e nocivo per la salute dei cittadini”.
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