Opere fantasma a Gradelle di Antonino Siniscalchi e Mariano Della Corte da il Mattino
Si va verso il cessato allarme per la mucillagine che negli ultimi giorni si è creata nel golfo di Napoli ed è arrivata a lambire le coste di Marina Grande a Capri. Un fenomeno che ha destato molte preoccupazioni, e che ha spinto i sindaci a chiedere all’Arpac una verifica che ha avuto esito positivo, non segnalando sostanze inquinanti. Nelle ultime ore, sospinta dal moto ondoso e dalle correnti, la melma grigiastra si è scomposta in tante piccole chiazze che sono state trascinate prima verso Punta Campanella e successivamente sono andate diradandosi. «Si tratta - spiega Antonino Miccio, direttore dell’area marina protetta di Punta Campanella - di un fenomeno ciclico, che si avverte maggiormente nel golfo di Napoli e meno in quello di Salerno. Oltre Punta Campanella, infatti, a Marina del Cantone il mare è più aperto e i venti contribuiscono a mantenerlo più limpido». Anche per Marco Gargiulo, biologo e campione di safari fotografico subacqueo, dopo il miglioramento riscontrato a luglio, le acque di Sorrento e dintorni sono nuovamente in precarie condizioni. «Da qualche giorno a questa parte il mare è tornato opaco». Le correnti, infatti, hanno spinto verso le coste della penisola sorrentina una striscia di materiale schiumoso e scuro, molto simile alla mucillagine. La prima conseguenza è stata la riduzione della visibilità sott’acqua: dove prima si vedeva fino a venti metri di profondità, ora non si riesce a scorgere nulla oltre i cinque. Ma sul banco degli imputati per Gargiulo ci sono anche l’inciviltà di molti bagnanti ed il sempre più intenso traffico in entrata e in uscita dal golfo di Napoli. «Le navi da crociera e i mega-yacht non fanno certo bene al nostro mare». A questi problemi, infine, si aggiunge la situazione di stallo dei lavori al depuratore di punta Gradelle e il conseguente sovraccarico dell'impianto di Marina Grande. L’opera in corso a Punta Gradelle, un progetto da 40 milioni di euro, avrebbe dovuto essere ultimato ad ottobre scorso. E invece la struttura - è il caso di dirlo - sembra ancora in alto mare. Intanto a Capri si chiude un’ulteriore pagina. È stato fatto brillare ieri mattina l’ordigno bellico risalente alla seconda guerra mondiale, ritrovato alcuni giorni fa da un sub caprese nei fondali prospicienti alla Grotta Bianca. Ad effettuare l’intervento i sub dello Sdai della Marina Militare, con il coordinamento della Capitaneria di porto. L’ordigno è stato portato in una zona sicura, a mezzo di palloni gonfiabili per il trasporto sotto il pelo dell’acqua, ed è stato fatto brillare in una zona lontana dalle rotte delle imbarcazioni e dei bagnanti. Balneazione, attività subacquea e traffico marino sono ritornati normali.
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