mercoledì 24 aprile 2013
L’ecomostro del Rivo d’Arco: lo demoliamo?
Vico Equense - C’è tempo fino al primo maggio per votare il referendum autogestito promosso da “IN Movimento per Vico”, sul viadotto che attraversa il vallone del Rivo D’Arco. Finanziato dal Commissario straordinario per l’emergenza ambientale, è destinato esclusivamente a servizio dell’impianto di depurazione di Punta Gradelle. Doveva servire per il passaggio degli autocarri per il trasporto del materiale proveniente dai lavori di scavo ed evitare intralci al traffico. Tali lavori sono oramai finiti ed il viadotto non è stato ultimato. Dunque, poteva tranquillamente non essere realizzato ed utilizzare il finanziamento per la sistemazione di via Murrano. A favore dell’utilità del viadotto ora si sostiene che: la strada sarebbe destinata al trasporto dei fanghi essiccati; la strada potrebbe essere utilizzata per il traffico veicolare per evitare le code delle auto, specie durante l’estate. Al contrario risulta che: il depuratore produrrà al massimo due camion di fanghi secchi al mese. La strada non ha i requisiti di legge per essere percorribile, per la larghezza, per le pendenze e per mancanza di marciapiedi e piazzole di sicurezza e di svincolo. Dunque non potrà mai essere utilizzata per il pubblico transito. E’ comunque prevalente l’interesse pubblico alla tutela ambientale e paesaggistica ferita mortalmente dal viadotto ed eliminarlo. Alla luce di quanto sopra, il gruppo di IN Movimento per Vico sta chiedendo ai cittadini se sono d’accordo, oppure no, che il viadotto che attraversa il Rivo D’Arco sia demolito a spese di chi lo ha approvato.
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