da Politica in Penisola
Meta - Con una lettera inviata a Francesco Miccio e a tutti i componenti del Direttivo del Circolo il segretario del PD di Meta, Paolo Trapani, chiarisce la posizione del suo Circolo sull’organizzazione della Festa dell’Unità in programma a Vico Equense il 7 e 8 ottobre 2017. Trapani, senza troppi giri di parole, spiega di non aver mai partecipato ad alcuna riunione preparatoria dell’evento, ancorchè promosso da tutti i Circoli della Penisola Sorrentina, nè di aver delegato terzi per conto della segreteria. Conferma anche le forti perplessità sugli aspetti organizzativi e gestionali dell’evento e in particolare su quelli relativi all’adozione del piano di sicurezza. Il Segretario dichiara che il Circolo di Meta si autoesclude dal Comitato Organizzatore Peninsulare e non assume responsabilità qualora non sarà chiarita tutta la vicenda. Una presa di posizione netta a conferma delle notizie sulle forti turbolenze interne al PD peninsulare sull’evento cui è prevista addirittura la partecipazione del Governatore campano Vincenzo De Luca. “Un motivo in più per garantire che tutto sia in regola con le prescrizioni di legge nazionali e regionali…“, spiega Trapani. La preoccupazione non è però solo di Trapani visto che anche il Segretario del circolo di Sant’Agnello, Lucia Gargiulo, avrebbe ripetutamente chiesto delucidazioni a riguardo proprio perchè organizzatori della manifestazione pubblica risultano essere tutti i Circoli del PD e, di conseguenza, i Segretari che li rappresentano. Il problema non è di natura politica, ovviamente, ma legato solo alle stringenti norme entrate in vigore ad aprile scorso e che impongono il rispetto di rigide procedure e obbligazioni da parte degli organizzatori di manifestazioni aperte al pubblico. Stando alle indiscrezioni soltanto ieri il PD vicano avrebbe presentato al Comune il “piano della sicurezza“, assolutamente fuori tempo massimo rispetto al verificarsi dell’evento previsto fra soli due giorni.
Con una circolare a firma del Capo del Corpo dei Vigili del Fuoco Nazionale risalente al luglio scorso vengono infatti impartite le disposizioni da osservarsi per le “manifestazioni organizzate in aree di libero accesso al pubblico“, norme entrate in vigore a seguito dei fatti accaduti in Piazza S. Carlo a Torino. Norme rigide e che richiedono l’individuazione del responsabile e l’avvio del procedimento almeno 20 giorni prima del verificarsi dell’evento. Alla luce di ciò diventano più che legittime le preoccupazini espresse da alcuni segretari PD che richiamano anche il Decreto Regionale N.77 del 19/4/2017. Secondo gli esponenti Dem deficienze su questo piano esporrebbero gli organizzatori della festa “...a possibili denunce per cui è necessario tenere le carte in regola“. (Red. PinP)
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