Don Antonio Guida |
Vico Equense - Nell’Auditorium “don Luigi Guida” della Chiesa di San Giovanni Battista a Massaquano, si è tenuta, ieri sera, la presentazione del libro di Don Antonio Guida: “Attività pastorali di un parroco”, notizie storiche sull’antico Casale di Massaquano e del suo contributo alla comunità di questo borgo. Presenti all’incontro il Professore Matteo Gargallo, l’Ispettore Vincenzo Esposito, Presidente dell’Unitre della penisola sorrentina, il nuovo parroco don Salvatore Starace e il professore Giacinto Grieco. Don Antonio Guida, parroco di Massaquano dal 1981 al 2016, in un salone gremito, ha narrato le sue esperienze sin dal suo insediamento, subito dopo il terremoto dell’ ‘80. Nativo di questo posto, ha potuto ancor di più arricchirlo e custodirlo come la sua casa. Il professore Vincenzo Esposito ha raccontato dell legame profondo che lega Don Antonio alla sua terra e con quanta passione, oltre all’impegno profuso, ha fatto di questa parrocchia un luogo di continua crescita, favorendo lo sviluppo di molte attività. Il professore Gargallo ha sottolineato che, conoscendo don Antonio non di persona ma attraverso i suoi libri, si sentiva libero di esprimere le sue considerazioni in proposito. Così ne ha sottolineato la passione per la storia, i tanti aneddoti raccontati nel libro tra cui quelli dell’operaio beccato a picconare una colonna durante i lavori del terremoto per aumentare i danni e ricevere un finanziamento maggiore e di come don Antonio lo abbia mandato via, chiedendo alla Curia di cambiare ditta.
E ancora dei tondi vuoti dove fece apporre tre tele in stile caravaggesco i cui volti riprendevano rispettivamente: don Antonio Guida, Alfredo Guida e Raffaele Cuomo, unico segno di vanità riscontrato. I giovani dovrebbero avere più cura del passato e conoscere il luogo di appartenenza, le loro radici per capire le origini e quello che altri hanno fatto per loro. Ci sono poi anche riferimenti storici di grande rilievo come la battaglia di Lepanto del 1571 in riferimento alla Pala lignea del Rosario. Don Antonio ringrazia, con atto di fedeltà e ricorda, ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, la ricca eredità che lascia ai suoi parrocchiani come: il restauro e l’arricchimento della Chiesa parrocchiale, della Congrega e della Cappella di Belvedere, la scoperta e il restauro della Cappella di Santa Lucia, la realizzazione del salone parrocchiale auditorium don Luigi Guida, il nuovo organo e il coro ligneo sull’altare maggiore, la nuova canonica, l’archivio parrocchiale con la biblioteca, solo per dirne una parte. Ma allo stesso tempo don Antonio ha ricevuto l’abbraccio di tutti i suoi compaesani nonché parrocchiani per tanti anni che hanno voluto manifestargli l’affetto che nel tempo si è guadagnato. Nell’affollato salone, ieri sera, si poteva fare l’appello: i massaquanesi erano tutti presenti, un rispetto che si guadagna solo con l’essere di esempio e il saper fare.
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