giovedì 27 agosto 2020

Vico Equense. Dopo il blitz dei Nas, Camillo Sorrentino si difende: “prodotti non tracciabili perché li prendo dai contadini della zona”

Vico Equense - Questa mattina sul quotidiano Il Mattino, Camillo Sorrentino, titolare dell'osteria Torre Ferano ad Arola, affida a Ilena De Rosa le sue ragioni, spiegando la filosofia della sua attività. «Uso i prodotti del mio territorio – dice Sorrentino - che mi portano i contadini della zona. Una scelta che va nella direzione di incentivare l'economia locale oltre che di avere garanzia Circa la genuinità di ciò che cucino». Da vent'anni gestisce il suo locale usando la verdura e gli ortaggi dei produttori del paese, il pesce che gli porta il pescatore della Marina di Vico. «Mai come quest'anno – continua – Sorrentino - ho ritenuto giusto aiutare i locali, molti dei quali hanno trovato molte difficoltà nella ripartenza post-Covid». Martedì scorso i carabinieri del Nas di Napoli, insieme a quelli della stazione locale di Vico Equense e al personale dell'Asl Napoli 3 sud, hanno riscontrato alcune irregolarità, sequestrando oltre 200 chili di alimenti e hanno interrotto l'attività dell'osteria per carenze igieniche e strutturali. Si tratta principalmente di prodotti cui è emersa una non «rintracciabilità». Durante un’ispezione nel locale e stato riscontrato che 218 chili di alimenti, vegetali e ittici, fossero stoccati in uno stato di conservazione non conforme alle norme igienico sanitarie, a quanto riportato a conclusione della verifica, e quindi potenzialmente dannosi per la salute.

 

Sono stati sequestrati anche 22 chili di prodotti tra pasta e marmellate, individuate come prive delle indicazioni sulla rintracciabilità. Il titolare dell'osteria è stato multato con una sanzione pari a 1500 euro. Fino ad oggi ha tenuto chiuso il suo locale che, dopo aver attuato le opportune misure, sarà sottoposto a ulteriore verifica e, in caso di esito positivo, potrà riaprire. “I prodotti sequestrati sono semplicemente patate, cipolle e pomodori che mi hanno portato contadini dei terreni della frazione. Abbiamo sempre creduto nell'acquisto di prodotti a chilometro zero, sia per la qualità della cucina che per il clima di collaborazione con i produttori locali.” Il titolare, dunque, dovrà adeguarsi alla normativa vigente cercando di trovare un equilibrio tra la filosofia alla base della sua attività e le leggi in tema di sicurezza alimentare. I dipendenti del locale sono stati sorpresi, inoltre, a sbucciare le patate del giardino adiacente il locale dedicato alla cucina. Un comportamento che si è soliti riscontrare nelle osterie, agriturismi e ristoranti di collina o campagna, ma che e comunque non conforme a quanto previsto dalla legge.

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