giovedì 2 giugno 2022

Penisola sorrentina. Dieci milioni di incasso dall`imposta di soggiorno

di Salvatore Dare da Metropolis (31-5-2022)

Penisola sorrentina - Il boom turistico consentirà ai Comuni della penisola sorrentina di intasare introiti dall'imposta di soggiorno di almeno dieci milioni di euro. E' questo uno dei risultati legati al ritorno alla vita, alla voglia di rinascere dopo due anni di forti difficoltà legate alla pandemia da Covid 19 e alle restrizioni ai viaggi imposte da governo centrale e Regione Campania. C'è la certezza che questa estate possa essere migliore a quella dell'anno scorso e, specialmente, ottenere riscontri più incoraggianti rispetto alla stagione 2020. Non ci sono soltanto imprenditori, commercianti e lavoratori (anche stagionali) in prima linea. A trarre beneficio economico dal ritorno in massa dei turisti - specialmente quelli stranieri - sono i Comuni. Per l'imposta di soggiorno, l'auspicio delle amministrazioni è che possano essere toccate le cifre del 2019. Da Massa Lubrense a Vico Equense, insomma, si punta a pareggiare almeno gli incassi pre Covid che vennero quantificati in circa dieci milioni di euro. Si tratta di soldi in contanti che i clienti liquidano alle strutture prescelte per l'alloggio. 1 fondi che vengono riscossi dall'imposta di soggiorno consentono ai Comuni di finanziare ulteriori interventi per marketing territoriale, eventi, manifestazioni e attività legate al turismo. A Sorrento, prima che esplodesse la pandemia, l'amministrazione aveva ipotizzato un incasso per il 2020 di oltre sei milioni e mezzo di euro, forse anche di più.


 

La giunta di Vico Equense aveva previsto incassi pari a seicentomila euro, cifra superiore rispetto al dato 2019. Ancora più alte le ipotesi messe nero su bianco dal sindaco di Massa Lubrense, Lorenzo Balducelli: 750mila euro. Addirittura quasi 900mila euro invece per l'amministrazione di Sant'Agnello. Sostanziosi anche i report delle amministrazioni comunali di Piano di Sorrento e Meta: rispettivamente, 350mila e 220mila euro. Fatta la somma, ecco il totale: almeno 9,3 milioni di euro. Ma che potevano divenire ancora qualcosa di più alto considerando le riscossioni in atto delle quote pregresse e non versate da alcune strutture. 

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