Un volume recentemente pubblicato su i “veri come e perché” dell’impresa
garibaldina e dell’Unità d’Italia riportando centinaia di documenti inediti di Harry di Prisco
“La Storia la scrivono i vincitori”, è la nota frase comune a tutti coloro che studiano
la Storia, gli autori di questa accurata ricerca sulle origini della nostra Italia unitaria,
dopo aver consultato un’enorme quantità di documenti - a volte inediti - giungono ad
un’altra conclusione: “la Vera Storia la raccontano soli i Documenti”. Gli Autori
hanno condotto per oltre 40 anni un’approfondita ricerca, soprattutto presso
l’Archivio di Stato di Napoli, che ha portato alla consultazione di circa 200.000
documenti risalenti al periodo compreso tra il 1859 ed il 1863 e riferiti al Regno delle
Due Sicilie. Dalla ricerca sono emerse numerose missive, telegrammi, dispacci ed
altro materiale in gran parte inedito che illustrano, senza possibilità di equivoci, i
“veri” antefatti, eventi, decisioni, retroscena collegati all’impresa garibaldina ed alla
conseguente unità d’Italia. Formicola e Romano, in questo loro lavoro, hanno inteso
separare in modo netto e perentorio la narrazione dei “fatti” dal loro commento. Dopo
una breve presentazione nella quale spiegano la genesi di questo volume, hanno
inserito una stringata ma esaustiva introduzione con cui illustrano al Lettore la
situazione internazionale dove maturò l’intera vicenda partendo dalla fine del
Congresso di Vienna, fino alla salita al trono partenopeo di Francesco II. Solo in
seguito vi è il vero “corpo” del libro costituito da circa 500 documenti d’epoca, alcuni
riprodotti anche fotograficamente. La corposa documentazione è stata inserita
semplicemente in ordine cronologico, il cui testo è stato riportato fedelmente con la
relativa nota archivistica, diventa così un “diario scritto a più mani” che descrive non
solo la cronaca degli avvenimenti che precedettero e costituirono quel complesso di
eventi, noto a tutti come “Unità d’Italia”, ma illustra anche le motivazioni: politiche,
le strategie militari ed i rapporti diplomatici tra le varie nazioni che ebbero un ruolo
in questa vicenda.
Gli Autori, in coda al volume, hanno espresso delle
“considerazioni finali” nelle quali hanno evidenziato diciotto elementi di particolare
rilievo che, secondo loro, scaturiscono dalla lettura dei documenti riportati in
precedenza. Tra i vari elementi di novità che emergono dalla lettura dei documenti
d’epoca riportati in questo libro, vi è la dimostrazione che i “mille non erano mille”
bensì quasi 45.000, a cui vanno aggiunti le migliaia di siciliani che scelsero di
combattere al loro fianco, questo spiega come e perché ebbero la meglio su un
esercito borbonico che in Sicilia era forte di circa 35.000 effettivi. Viene anche
spiegato come Francesco II attuò contromisure militari e diplomatiche inefficaci e
strategicamente sbagliate, anche se fosse stato informato della preparazione e della
partenza della spedizione garibaldina dal suo efficientissimo “servizio segreto”. Ed
ancora come le armi dei borbonici, oltre ad essere numericamente insufficienti, erano
tecnologicamente vecchie mentre le “camice rosse” erano dotate di armi
modernissime e performanti. E poi la raccolta e gestione dei flussi finanziari che
permisero la realizzazione dell’impresa militare, con il ruolo fondamentale di
Giuseppe Garibaldi come “promoter” della raccolta fondi in tutto il mondo, nonché
della parte che ebbe la Banca Brambilla di Milano come collettore del flusso
finanziario. E tanto altro ancora... Ne esce fuori una “verità incontestabile” che ben si
distingue dalla “narrazione classica” a cui tutti gli italiani sono abituati, avendola
studiata più volte, nel corso della loro carriera scolastica.
Claudio Romano , nato a Portici (NA) è dipendente civile del Ministero della Difesa
Marina, svolge le mansioni di Addetto all’Ufficio Stampa e P.I. del Comando
Logistico della Marina Militare a Napoli. Dal 1977 conduce ricerche di carattere
storico sulle marine da guerra di varie nazioni: si è inoltre specializzato nella
fotografia, nell’uso di sistemi informatici ed è esperto di videoriprese e di montaggio
video con sistemi digitali nonché di impaginazione editoriale. È consulente storico-
scientifico dell’Ufficio Storico della M. M. e della Lega Navale Italiana; dal 1983
collabora attivamente con la “Rivista Marittima” e con il “Notiziario della Marina”.
Antonio Formicola è nato anche lui a Portici, Capitano di Lungo Corso, per molti
anni ha svolto l’attività di funzionario per alcune importanti società petrolifere. Da
vari decenni svolge ricerche di carattere storico sulle marine da guerra di varie
nazioni, nonché su Portici con la pubblicazione di testi monografici. È consulentescientifico dell’Ufficio Storico della Marina Militare e della Lega Navale Italiana: dal
1983 collabora attivamente con la Rivista Marittima.
Ecco svelati: "i veri come e perché" dell'impresa garibaldina e dell'Unità d'Italia che
mai nessuno ha neanche lontanamente ipotizzato. I garibaldini sbarcarono in Sicilia e
furono oltre 45.000, le armi furono acquistate a Marsiglia, con cambiali firmate da
Cavour. Ecco alcuni esempi che stanno a dimostrare le "verità documentate" che sono
illustrate in questo libro. Il volume, di 285 pagine, è stato recentemente stampato per
i tipi della Apeiron edizioni nella Serie Oro.
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