di Anna Maria Boniello - Il Mattino
Capri - Riapre l'azienda Capri, a partire dalla prossima settimana, con il vessillo che sarà innalzato sul pennone del Grand Hotel Quisisana, prende il via ufficialmente la stagione turistica che quest'anno presenta una serie di novità con l'apertura di marchi storici e brand internazionali famosi. Una realtà a doppia faccia però: da un lato i grandi brand legati al fashion e alla moda impreziosiscono l'isola, dall'altro il loro ingresso sta trasformando radicalmente l'unicità e la creatività del Made in Capri. Un estro creativo nato dagli artigiani isolani che partendo da questo scoglio di roccia dolomitica, qual è l'isola di Capri, è riuscito a valicare i confini del mondo dando vita allo stile Capri.
LE NOVITÀ
Capofila dei grandi marchi che arrivano a Capri è un nome illustre del Made in Napoli e della Campania, E. Marinella, l'azienda sartoriale che nel 1914 aprì a Napoli in via Riviera di Chiaia il suo primo negozio, uno spazio di soli venti metri quadrati, in piazza della Vittoria, dove il fondatore Eugenio Marinella cominciò a realizzare capi sartoriali su misura, in gran parte cravatte e camicie con sete stampate a mano in Inghilterra. La novità e la bravura contribuirono a diffondere i capi di Marinella tra l'aristocrazia del tempo, infatti, tra i clienti più illustri ci furono il Principe Umberto II di Savoia e lo zio Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta; e capi di Stato e di Governo come Winston Churchill ed Helmut Kohl, ed anche gli artisti Vittorio De Sica, Totò, Marcello Mastroianni erano clienti fedeli del negozio napoletano di Eugenio Marinella, che tra qualche giorno al ridosso della piazzetta di Capri, in uno spazio piccolo come quello napoletano, in via Vittorio Emanuele, aprirà la sua bottega sartoriale Made in Capri.
IL RITORNO
Così come è stato annunciato quest'estate la riapertura di una nuova boutique in via Camerelle di Giorgio Armani, che ritorna a Capri con il suo brand: dopo aver abbassato le serrande due volte negli anni precedenti, ora lo stilista aprirà una nuova boutique nello spazio sottostante Villa La Pompeiana.
Ma proprio per evitare che la moda caprese possa scomparire alcuni imprenditori isolani si stanno mobilitando inserendo la dicitura Capri nel loro marchio: è il caso del Gruppo Russo Capri, che quest'anno inaugura la stagione con due nuove aperture di boutique su via Camerelle. Dopo aver aperto lo scorso anno, la seconda boutique al mondo del brand francese Jacquemus donna, la prima in Italia, quest'anno il Gruppo aprirà la prima boutique al mondo di Jacquemus uomo ed a seguire, a maggio, la boutique Chloe, altro brand di lusso, sempre su via Camerelle. Ad annunciarlo è stato lo stesso Roberto Russo, patron del gruppo di alta moda. Insensibili ai richiami e alle proposte che arrivano da ogni parte del mondo restano i proprietari della più antica boutique dell'isola, La Parisienne, che dal 1906 quando aprì i battenti in un angolo della piazzetta dove ancora si trova, ed era l'unica boutique-atelier tutto caprese, resiste ai cambiamenti degli anni e delle mode anche se può vantarsi di aver realizzato per l'ex first lady Jacqueline Kennedy Onassis negli anni '60 una mise particolare dedicata a J.K dandole appunto il nome Jackie O' Pants, così come non ha voluto cambiare il nome della boutique La Parisienne, che porta tutt'ora nonostante il cambiamento dei tempi.
E c'è Francesca Settanni, insieme alla sorella Luciana, che continua a guidare l'azienda di famiglia con orgoglio e semplicità dice: «Anche se la globalizzazione ha portato a una standardizzazione, Capri ne è rimasta a suo modo sempre un po' distante». Stessa filosofia arriva dal negozio di scarpe e sandali capresi Amedeo Canfora, che dal secolo scorso apre le sue vetrine all'inizio di via Camerelle: ha creato scarpe e sandali per piedi famosi, da Gianni Agnelli ad Onassis, da Brigitte Bardot a Grace Kelly, da Maria Callas a Sofia Loren. Personaggi che insieme alle bellezze naturali apprezzavano anche quella che si chiamava la Moda Caprese, una tendenza che la globalizzazione, gli elevati costi di gestione, sta espellendo dall'isola. Capri viene vista solo come un brand di lusso mentre si eclissa la rete di piccole botteghe artigianali intorno la piazzetta per far posto a locali oggi trasformati in depositi a prezzi altissimi per i marchi che hanno bisogno di custodire la loro preziosa merce griffata per le boutique dell'isola.
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