mercoledì 3 settembre 2025

"Separazione carriere riforma stupida"

Il procuratore Gratteri: "Magistrati killer? Mi dispiace che si usi questo linguaggio. Troppe riforme rallentano il sistema" 

di Dario Del Porto - La Repubblica Napoli 

Vico Equense - Le riforme sulla giustizia approvate negli ultimi anni «fanno pensare a un atleta che si prepara per le Olimpiadi e ogni settimana alza di un centimetro l'asticella», dice il procuratore di Napoli Nicola Gratteri. E spiega: «Dalla legge Cartabia ad oggi stiamo vivendo questa sindrome: ogni tre mesi arriva una riforma che ci rallenta invece di velocizzare i processi», sottolinea il magistrato che insieme al pm della Direzione nazionale antimafia Antonello Ardituro interviene all'incontro promosso dall'Ordine degli Architetti al "Bikini" di Vico Equense. Siamo a poche ore dalla dichiarazione del ministro della Protezione civile Nello Musumeci sui «magistrati che fanno i killer e la stampa che ha il compito di darne notizia». Gratteri non elude l'argomento: «Mi dispiace che certa politica usi questo linguaggio. Ho grande rispetto per i politici, ma questi attacchi non sono politica. Un politico non usa espressioni del genere, dovrebbe piuttosto costruire un progetto e avere una visione». Annuisce il pm Ardituro, che ricorda: «Noi magistrati sappiamo benissimo chi sono i killer, non solo per le nostre indagini, ma per il tributo pagato in termini di vite umane». In platea, ad ascoltare, anche il presidente della Regione Vincenzo De Luca e il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza. Lo scontro fra toghe e politica sembra destinato a salire ulteriormente di tono in vista del referendum che dovrà confermare, in caso di seconda lettura in Parlamento, la riforma costituzionale sulle separazione delle carriere tra pm e giudici fortemente voluta dal ministro della Giustizia Carlo Nordio. Una modifica definita dal pm Ardituro «assurda e pericolosa» e dal procuratore Gratteri «stupida sul piano fattuale: ogni anno solo lo 0,3 per cento dei pm chiede di fare il giudice. Però dove vige questo sistema il passaggio successivo è la sottoposizione del pubblico ministero all'esecutivo». Poi Gratteri rimarca: «Non sono in guerra con la politica.

 

Ho rapporti cordialissimi con parlamentari, dall'estrema destra all'estrema sinistra. Parlo con tutti. Su questo telefono chiamano decine di parlamentari per conoscere la mia opinione, anche se poi fanno esattamente il contrario. Mi chiamano perché sanno perfettamente che mi sono costruito una vita per poter dire esattamente quello che penso. È avvenuto a caro prezzo, perché non è semplice ritrovarsi per per decenni sotto l'attacco di 'ndrangheta, logge deviate e centri di potere. Però sono credibile, perché critico allo stesso modo il "governo dei migliori" (quello guidato da Mario Draghi con alla Giustizia Marta Cartabia n.d.r.) e quello attuale. Mentre oggi, alla magistratura, manca il coraggio di dire sempre la verità». Gratteri è favorevole al finanziamento pubblico ai partiti: «So di essere controcorrente, ma così la politica sarebbe più libera». Quindi lancia un'ultima stoccata: «Nella prima Repubblica il parlamentare più scadente aveva letto dieci libri, oggi abbiamo persone che hanno difficoltà a coniugare i verbi». E anche a De Luca scappa un sorriso.

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