Candidati trasversali, indagati in attesa di allocazione e il logo fuorviante della civica collegata al governatore uscente
di Fabrizio Geremicca - Il Corriere del Mezzogiorno
Qualcuno a destra, molti nella lista A Testa Alta , quella del presidente uscente, qualcun altro nel Pd. Se Vincenzo De Luca alla fine ha scelto il campo largo, complice la consegna delle chiavi del Pd campano al figlio Piero, e ha rinunciato alla ipotesi di un polo alternativo all'alleanza tra il suo partito ed i Cinquestelle, la maggioranza - ma non tutti i deluchiani - hanno compiuto lo stesso percorso. Dovrebbero confluire in A Testa Alta , secondo le previsioni e le indiscrezioni che fioccano nelle settimane che precedono la chiusura delle candidature, e dunque portare voti all'alleanza Pd - Cinquestelle: Gennaro Oliviero, Luca Cascone, Lucia Fortini, Diego Venanzoni, Carmine Mocerino, Giovanni Porcelli (ex di Campania Libera), Paola Raia, Vittoria Lettieri, Rossella Casillo. Il primo, attuale presidente del consiglio regionale, sarà a quanto pare il capolista. Fortini, assessore regionale all'Istruzione, è stata indicata tempo fa tra i papabili ad un assessorato, qualora dovesse vincere le elezioni il centrosinistra. Cascone, salernitano come De Luca, che per conto del presidente ha gestito la spinosissima pratica dei trasporti, ha già mandato a pieno regime la macchina elettorale: promuove incontri, telefona e spedisce materiale elettorale.
Venanzoni, per fugare ogni dubbio, ha pubblicato sul suo stato whatsapp il logo della lista del presidente e d'altronde nella consigliatura che va a concludersi è stato certamente tra i sostenitori più convinti di De Luca, della sua azione di governo e dell'ambizione frustrata al terzo. Rossella Casillo è la figlia di Tommaso, attualmente al vertice di Soresa, la società della Regione Campania che si occupa di acquisti in sanità. Nel Pd tra i candidati che si sono contraddistinti per la vicinanza a De Luca potrebbe esserci Franco Picarone. La sua esperienza amministrativa è cominciata nel 1997, quando è stato eletto con Vincenzo De Luca Sindaco. Dal 2001 al 2011 ha ricoperto la carica di assessore al Bilancio a Salerno e dal 2011 al 2015 quella di assessore alle Attività produttive. Corre con i socialisti Valeria Ciarambino, ex pasionaria 5 Stelle anti-deluchiana e poi folgorata sulla via di Damasco e avvicinatasi al presidente uscente; con i socialisti pure Giuseppe Sommese, figlio dell'ex assessore Pasquale e consigliere regionale uscente di Azione: fu lui a firmare la proposta di legge per il terzo mandato a Vincenzo De Luca. E ieri con il Psi anche Fulvio Frezza, ex consigliere comunale di Napoli con Luigi de Magistris. A destra, nella coalizione che sosterrà la candidatura di Edmondo Cirielli, trova posto Giovanni Zannini, fedelissimo del governatore uscente, in corsa con Forza Italia. «De Luca è stato eccellente - ha detto partecipando al meeting di Forza Italia a Telese Terme poche settimane fa - ma dopo la sentenza della Corte Costituzionale si è verificata un'alterazione degli schieramenti. Nel centro sinistra, affidato oggi in Campania ai Cinquestelle, non esiste più il centro. Quindi io, da democristiano, intendo restare sempre al centro e lo faccio con Forza Italia». Secondo indiscrezioni, sempre nel centrodestra e a favore di Cirielli, dovrebbe arrivare la candidatura di una donna si dice vicinissima a Nicola Caputo, assessore all'Agricoltura dimissionario da qualche giorno, ex Italia Viva, in rottura con il centrosinistra («non mi riconosco nella candidatura di Roberto Fico») e pronto a trasferirsi sotto le insegne di Forza Italia. Un altro deluchiano che starebbe per trasferirsi a destra è Enzo Santangelo, consigliere regionale uscente, eletto nella precedente consigliatura con Italia Viva ed in procinto di correre con Fratelli d'Italia. Sempre nell'ambito dei deluchiani, peraltro, non si può escludere che di qui alla chiusura delle liste possano verificarsi improvvisi e repentini cambi di schieramento. Alcuni dei nomi in lizza, infatti, hanno attualmente vicende processuali in corso le quali ancora non sono giunte a definizione. Se dovessero essere depennati dal campo largo a seguito dell'applicazione del codice etico annunciato tempo fa da Roberto Fico e prontamente contestato dal presidente uscente - «non accettiamo lezioni di morale da nessuno», ebbe a dire durante uno dei suoi monologhi televisivi del venerdì - alcuni degli esclusi potrebbero transitare e portare il proprio pacchetto di voti nell'altro schieramento, pur di non restare a piedi e perdere l'opportunità di tornare in consiglio regionale. Una ipotesi che preoccupa non poco il Pd, sebbene oggi in seno al partito regni l'ottimismo. «La circostanza che gran parte dei deluchiani sia rimasta nel campo largo - commenta una fonte interna - ci lascia ben sperare perché quelli sanno valutare molto bene dove hanno più possibilità di vincere».

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