domenica 19 ottobre 2025

Sant'Agata sui due Golfi. La tavola dello Stuzzichino: la tradizione si rinnova tra sapori e intuizioni

di Antonino Siniscalchi

Massa Lubrense - L’occhio curioso del cronista smaliziato si posa sui dettagli, su quelle piccole innovazioni che accompagnano il menù e rendono ogni esperienza allo Stuzzichino una scoperta nuova. Conoscendo l’istrionico patron Mimmo De Gregorio e la professionalità di Paolo, Filomena e Dora, ci si accomoda a tavola con fiducia assoluta. Qui, a Sant’Agata sui Due Golfi, la cucina è un atto d’amore per il territorio: chi varca la soglia del ristorante sa di potersi affidare a scatola chiusa. Eppure, anche il cliente abituale rimane sorpreso. L’antipasto arriva, il cameriere avverte con tono complice: “Attenti al piatto caldo!”. Nulla di nuovo, si direbbe. Ma qui il piatto caldo è davvero caldo, non solo nel contenuto: il supporto stesso è "caldo", pensato per mantenere temperatura e fragranza. Una prima, elegante novità, segno della cura per il dettaglio. Poi si nota un filo conduttore: in ogni portata campeggia un piccolo pomodoro bandiera, simbolo dei prodotti della Penisola Sorrentina. Quando lo rappresenti a Mimmo, lui sorride: “Mi fa piacere che hai notato. Io non rinnego la tradizione, ma l’innovazione deve sempre rispettarla. Kest'è!.” Da lì in poi è un crescendo. Antipasti con le immancabili fritturine, dove trionfa il fiore di zucca farcito di ricotta delicatissima. Poi l’inversione di rotta: una parmigiana di melanzane dolce e profumata, un peperone ripieno che racchiude il sole dell’estate, e la scarola mbuttunata, scrigno di sapori antichi. Il tutto come preludio ai cannelloni, classico della casa, con pasta tirata a mano e un sugo che sa di domenica. Si chiude in dolcezza, naturalmente, con la crostata di mele limoncelle, frutto simbolo di Sant’Agata, o con la mela limoncella al forno o alla cannella, profumata e dorata. Allo Stuzzichino, la tradizione non è mai immobile: è una fiamma che si rinnova a ogni piatto, accesa da passione, ironia e rispetto per la terra. Ecco perché, ogni volta che si torna da Mimmo e la sua famiglia, si ha la certezza che la bontà non passa mai di moda, ma semplicemente evolve.

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