domenica 5 ottobre 2025

Pd, De Luca jr debutta da segretario regionale "Napoli sia centrale"

di Alessio Gemma - La Repubblica Napoli

Lo dice o non lo dice? Alla fine ecco il passaggio nel discorso di Piero De Luca, proclamato ieri segretario regionale del Pd, che l'assemblea del partito aspettava: «Voglio ringraziare, a nome del Pd, chi ha dato l'anima, il sangue: il presidente della Regione in primis, la sua giunta, i consiglieri regionali. La Campania da molti anni non è più terra di declino, ma simbolo di sviluppo e orgoglio per tutti». Hotel Ramada, gli applausi in quel momento salgono di decibel. Non c'è in sala Vincenzo De Luca, al suo posto mezza giunta regionale, a partire dal vice Fulvio Bonavitacola e dal capo segreteria Nello Mastursi. Se è il passaggio di testimone tra padre e figlio, si vedrà. Intanto nei 40 minuti di intervento di De Luca jr si rintraccia il tentativo di spiccare il volo, intravedere un destino oltre il padre che sta per lasciare la Regione, al voto il 23 e 24 novembre. «Un abbraccio al sindaco Manfredi - dice il figlio del governatore - un ruolo centrale deve avere Napoli nei prossimi anni, l'amministrazione del sindaco ha dato spinta. Ci attendono sfide come Coppa America e la riqualificazione di Bagnoli. Partiamo soprattutto da Napoli». Sembra un modo per sganciarsi dagli attacchi in settimana del governatore, rivolti a Manfredi, proprio su Coppa America e Bagnoli. È un fatto che alla vigilia dell'assemblea, Piero De Luca ha incontrato il sindaco, nella sede del Pd: faccia a faccia di mezz'ora nella stanza del segretario napoletano Giuseppe Annunziata.

 

È il salto di qualità dopo anni di "salernizzazione"? «Dobbiamo costruire ponti, non alzare muri in Campania», si raccomanda il neo segretario: «Il confronto dialettico è indispensabile, ma mai conflittuale». Roba da far fischiare le orecchie al padre. È il lascito anche del commissario Antonio Misiani: «Sbagliate le polemiche di retroguardia, la battaglia dobbiamo ingaggiarla con la destra non tra di noi, alla vigilia delle elezioni». A chi gli chiede dei continui strali del governatore contro Roberto Fico, il candidato del centrosinistra, il deputato De Luca jr taglia corto: «Il presidente ha posto dei temi...». Esempio? Il Faro, la nuova sede della Regione: «Il Pd continuerà a portare avanti progetti che sono in corso», assicura il figlio segretario. Appena sale sul podio dell'hotel Ramada, De Luca jr ringrazia la segretaria Elly Schlein per «il congresso unitario che ha evitato di dilaniarci». Non si vedono in sala i fedelissimi di Elly, che fino all'ultimo avevano provato a resistere contro De Luca jr segretario: Marco Sarracino e Sandro Ruotolo. «Troppi anni di commissariamento - dice il neo segretario - dovevamo far ripartire il motore del partito». Con una promessa: «Non tollereremo più ricostruzioni macchiettistiche e grottesche del Pd campano». Manda gli auguri a Fico. Conditi da qualche avvertimento: «No alla chiusura dell'inceneritore di Acerra». Ma più del programma per le Regionali, a sorprendere molti in sala cinque parole del neo segretario: «Non è scontata la vittoria». Fermi tutti. Un modo, dice qualcuno, per frenare le epurazioni dalle liste di candidati con problemi giudiziari. Sostegno alle manifestazioni per Gaza, spunta persino in sala una bandiera palestinese. A inizio novembre si terrà a Napoli il congresso nazionale dei giovani del partito, prevista la presenza di Schlein. L'assemblea di ieri ha eletto 50 membri della direzione, tesoriere sarà il salernitano Nicola Ciancio. Ed è stata votata come presidente del Pd campano Teresa Armato, schleiniana di area Franceschini, assessora della giunta Manfredi: «Sforziamoci - dice alla platea - per trovare sintesi superiori. Mi spenderò per promuovere la presenza femminile. Fico che può rappresentare una forte innovazione nei contenuti e nelle forme». Armato termina con «al lavoro e alla lotta» che quasi fa girare la testa all'area ex democristiana maggioritaria del Pd campano. «Abbiamo avuto il Sarri della politica, continuiamo su quello schema di gioco», sussurra l'eurodeputato Lello Topo facendo riferimento a De Luca. Ieri Fico è stato in un'impresa a Striano della filiera agroalimentare: «Ci vuole un patto tra imprese e istituzioni, il profitto deve dare valore al territorio». Occhio ai posizionamenti: Valeria Ciarambino, ex 5 Stelle, ora deluchiana, in lista con i Socialisti. Lavorano all'ottava e ultima formazione moderata di Fico, Clemente Mastella e Vincenzo Varriale. Prende forma la lista del presidente: l'ex consigliere deluchiano Alfonso Longobardi, esponenti dell'associazione Libera. E contatti con l'ex calciatore del Napoli Francesco Montervino, fresco di candidatura con i 5 Stelle in Puglia. Il deputato ringrazia il padre: "Ha dato l'anima per la Campania".

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