mercoledì 9 gennaio 2008

Cosmarina: pagati senza lavorare

Castellammare di Stabia - Timbrano il cartellino, a fine mese ritirano lo stipendio ma intanto attendono direttive dagli enti pubblici. I lavoratori del consorzio di bacino Cosmarina, operatori ecologici denunciano la mancanza di lavoro e di mezzi per operare. Il consorzio nasce negli anni Novanta per dare una soluzione alla questione rifiuti avviando la raccolta differenziata. Soluzione che ancora oggi è lontana. I dipendenti del consorzio che ha sede in via Alcide De Gasperi a Castellammare avrebbero dovuto raccogliere il materiale già differenziato per portarlo poi ai centri di raccolta per poter consentire il riciclaggio. Ma, almeno nella città delle acque, sembra che il consorzio non abbia mai prestato servizio. Ad occuparsi della raccolta differenziata la società a partecipazione pubblica Multiservizi, oggi presieduta da Michele Amodio. Ad attingere dal consorzio invece sembra sarebbero stati quei comuni che non possiedono aziende partecipate. Pimonte e Gragnano, in passato sarebbero rientrati tra le commesse del consorzio. Ma perché adesso, in piena emergenza rifiuti, questi lavoratori siano fermi nessuno sembra saperlo: «Non ci dicono cosa dobbiamo fare – a parlare sono alcuni dei dipendenti - siamo adibiti alla raccolta porta a porta, ci hanno assunto per fare questo, ma fino ad ora ci hanno impiegato poche volte». Poco lavoro, ma lo stipendio c’è, e a quanto pare, viene ricavato dalle quote che annualmente i comuni corrispondenti versano al consorzio. A far parte del consorzio anche la città delle acque che pare annualmente versi circa quarantaduemila euro come quota di consorzio, quota che varia a seconda delle caratteristiche della città. «Non vogliamo passare per quelli che non hanno voglia di lavorare – continuano i dipendenti – ma vogliamo capire perché nessuno ci chiama per svolgere servizi. Eppure con tutto quello che sta accadendo in queste ore noi avremo già dovuto essere in strada a lavorare». Intanto, secondo i dati dell’assessore all’Ambiente Raffaele Longobardi il Comune pagherebbe una sovrattassa per il conferimento dell’organico perché la città non raggiunge il limite minimo per la differenziata. «Purtroppo in questo periodo i cittadini, scoraggiati dall’emergenza, non rispettano la differenziata. C’è bisogno invece di questo sistema, solo così si può abbassare il livello di spazzatura che attualmente c’è nelle nostre città – spiega Lello Longobardi assessore all’Ambiente – intanto il nostro comune ha individuato un terzo sito temporaneo in questo modo potremo alleggerire la città dalle mille e duecento tonnellate di rifiuti che sono riversi in terra». (Maria Elefante il Mattino)

Nessun commento: