mercoledì 30 gennaio 2008
Rifiuti si sfila la società francese
Si allontana ancora una possibile soluzione definitiva per la crisi dei rifiuti in Campania. Dalla gara per il termovalorizzatore di Acerra, che dovrebbe completarsi almeno per il 2009 per garantire una efficienza di sistema, si sfila la società francese Veolia, una delle due che aveva presentato una prima manifestazione di interesse per il bando emanato a dicembre dall'allora commissario Alessandro Pansa insieme a Sviluppo Italia; la gara, con criteri molto selettivi, prevedeva uan concessione ventennale per la costruzione di tre termovalorizzatori in Campania e aveva un importo complessivo di 4,5 miliardi di euro. I lavori del termovalorizzatore di Acerra sono già stati completati a circa l'80% delle opere, ma sono fermi dalla fine della scorsa estate e molti imprenditori coinvolti nell'appalto, attraverso l'associazione di categoria territoriale, avevano chiesto e ottenuto un tavolo per le difficoltà economiche. Veolia aveva condizionato la concretizzazione della sua manifestazione di interesse all'esito di una riunione dei suoi vertici a Parigi lo scorso 24 gennaio e, secondo quanto si è appreso, alla scadenza dei termini del bando, lo scorso 28 gennaio, non ha concretizzato il suo interesse. La società francese avrebbe anche inviato una lettera al commissario Gianni De Gennaro esplicitando che la non partecipazione alla gara sarebbe legata alle incertezze sulle discariche nelle quali smaltire 700.000 tonnellate di immondizia secondo le stime non trattabili ogni anno dai termovalorizzatori, ma anche per l'incertezza del clima politico e istituzionale italiano che impedirebbe di prendere in considerazione un investimento di queste dimensioni. Resta da capire cosa abbiano fatto i vertici di Asm Brescia, l'unica altra società del settore multiservizi che aveva, insieme ai francesi, manifestato interesse al bando di gara. Tra i problemi, anche l'incentivo Cip6, un meccanismo varato dallo Stato nel 1992, per incoraggiare gli impianti alimentati da fonti rinnovabili o assimilabili a fonti alternative, incentivo abolito nel 2008 per i rifiuti, che però per il termovalorizzatore di Acerra sarebbe in deroga.
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