martedì 8 gennaio 2008

Industria rifiuti

Aumenta paurosamente la giacenza dei rifiuti nelle strade, e aumentano anche i roghi dei sacchetti, con relativi fumi tossici. Come ha rivelato, il quotidiano il Roma, dietro si nasconde un business milionario. Le ditte che smaltiscono l’immondizia bruciata prendono 700 euro a tonnellata. Il solo Comune di Sant’Ansatasia ha speso in sei mesi centomila euro. Un piromane rivela: ci danno 10 euro per ogni rogo. Ed infatti, il business dei rifiuti è la più grande industria del Mezzogiorno con i suoi 120.000 impiegati. Lo fa notare Contribuenti.it - Associazione dei contribuenti italiani. Nel tempo ha sostituito il business del ''contrabbando delle bionde'' che impiegava solamente 100mila persone, e l'industria siderurgica Italsider di Bagnoli che impiegava appena 8mila operai. ''L'emergenza rifiuti ha permesso in 14 anni di impiegare oltre 120.000 persone - afferma Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it -. Questo è il vero motivo di perchè non si esce mai dall'emergenza''. ''E pensare - sottolinea il comunicato dell'associazione - che in citta' come Londra, dove recentemente e' stata introdotta una tecnologia con marchio di fabbrica italiano, il Sistema Ecodeco, con l'impiego di poco più di cinquanta persone, smaltiscono migliaia di tonnellate di rifiuti generando, al contempo, combustibile che invece di essere disperso nell' aria attraverso inceneritori, viene gassificato in assenza di ossigeno e trasmesso alle centrali elettriche esistenti. Un sistema semplice, a basso costo, in grado di generare ricavi invece che perdite enormi, dove l'emergenza rifiuti e' diventata un business politico, dettata da interessi legati al voto di scambio''. (Fonte il Roma e Asca)

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