Il quotidiano dei vescovi cattolici “Avvenire” attacca il documento diffuso dalla Fnomceo, l'associazione nazionale dei medici chirurghi e degli odontoiatri, su aborto, pillola del giorno dopo, diagnosi pre-impianto nella fecondazione assistita e assistenza ai neonati estremamente prematuri, definendolo un documento “choc” che però non è quello votato dal consiglio dei 103 presidenti degli Ordini provinciali dei medici. Un falso, insomma. La reazione dei medici è immediata: «L'accusa di falso è offensiva: non scherziamo su queste cose», ribatte il presidente dell'ordine dei medici di Firenze Antonio Panti. Da una indagine condotta dal quotidiano Metropolis, dalla Penisola sorrentina ai paesi dell’area vesuviana i dati parlano di molte donne e minori che si recano nelle strutture pubbliche per aborti eseguiti entro i 90 giorni previsti dalla legge. In Penisola Sorrentina si sceglie di abortire già dopo il secondo figlio. “All’interno dei nostri uffici - commenta Giuseppe Romano, responsabile del consultorio di Meta – arrivano genitori che non desiderano il terzo bimbo e scelgono entro i tre mesi di non far nascere il terzogenito. E poi ci sono le lavoratrici stagionali che obbligate a seguire i ritmi del proprio lavoro e soprattutto quelli degli alberghi della penisola sorrentina sacrificano un feto non ancora formato per continuare la routine quotidiana”. Dati che potrebbero essere validi anche per lunedì 25 febbraio 2008
Aborti in Penisola sorrentina
Il quotidiano dei vescovi cattolici “Avvenire” attacca il documento diffuso dalla Fnomceo, l'associazione nazionale dei medici chirurghi e degli odontoiatri, su aborto, pillola del giorno dopo, diagnosi pre-impianto nella fecondazione assistita e assistenza ai neonati estremamente prematuri, definendolo un documento “choc” che però non è quello votato dal consiglio dei 103 presidenti degli Ordini provinciali dei medici. Un falso, insomma. La reazione dei medici è immediata: «L'accusa di falso è offensiva: non scherziamo su queste cose», ribatte il presidente dell'ordine dei medici di Firenze Antonio Panti. Da una indagine condotta dal quotidiano Metropolis, dalla Penisola sorrentina ai paesi dell’area vesuviana i dati parlano di molte donne e minori che si recano nelle strutture pubbliche per aborti eseguiti entro i 90 giorni previsti dalla legge. In Penisola Sorrentina si sceglie di abortire già dopo il secondo figlio. “All’interno dei nostri uffici - commenta Giuseppe Romano, responsabile del consultorio di Meta – arrivano genitori che non desiderano il terzo bimbo e scelgono entro i tre mesi di non far nascere il terzogenito. E poi ci sono le lavoratrici stagionali che obbligate a seguire i ritmi del proprio lavoro e soprattutto quelli degli alberghi della penisola sorrentina sacrificano un feto non ancora formato per continuare la routine quotidiana”. Dati che potrebbero essere validi anche per
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