lunedì 7 aprile 2008
Mazzarella: «Lavoro ai giovani per togliere forza alla camorra»
Eugenio Mazzarella, ordinario di filosofia teoretica alla Federico II, è candidato alla Camera per il Pd. Veltroni ha affermato che si pone il traguardo della distruzione delle mafie. Meglio avrebbe fatto, ha detto De Mita, a spiegarci un programma su come fare a distruggerle. «La politica è fatta anche di gesti e di dichiarazioni simboliche: poi è certo che mafia e camorra si smontano sul terreno delle politiche concrete. Le prime due azioni di governo su cui è impegnato Veltroni sono, infatti, la lotta alla precarietà del lavoro e la sicurezza dei cittadini. Due azioni per sottrarre alla camorra imprenditrice forza lavoro potenziale e per reprimere la malavita organizzata. Sicurezza significa, poi, giustizia veloce, certezza della pena, controllo del territorio. Riguardo a De Mita, fosse restato nel Pd dopo quindici anni in cui ha governato in condominio la Campania , avrebbe fatto meglio che ad uscirsene con la solita battuta demagogica». I punti qualificanti dell’attività di un parlamentare della Campania che debba offrire strumenti legislativi alla lotta alla criminalità? Lei ha qualche proposta di ddl? «Sono uomo di scuola e penso si debba insistere sulla necessità di investire su scuola e formazione superiore come argine preventivo alla disgregazione sociale. Sul versante repressivo bisognerà stare dalla parte degli offesi senza troppe indulgenze a buonismi e a legislazioni lasche». Perchè dovreste riuscire a distruggere la camorra? «Fateci governare con un ministro della giustizia che non si possa discutere per competenza e condiviso da tutti, senza i sociologismi giustificazionisti dell’estrema sinistra, senza dover contrattare con il garantismo peloso di Berlusconi, Previti e Dell'Utri, e vedrete che migliorerà la risposta dello Stato all’inquinamento camorristico o mafioso». I cosiddetti indecisi sarebbero in realtà i delusi del centrosinistra tentati dall’astensionismo. «Sto portando avanti con determinazione il discorso su moralità ed efficienza della politica, stavolta davvero alla nostra portata votando Veltroni ed il Pd; nonchè sull’inutilità dell’astensione. Se vincesse Berlusconi non ci sarà molto da sorridere anche per i delusi del centrosinistra che non andassero a votare». (c.gr. il Mattino)
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