sabato 29 novembre 2008
Villa Giuseppina, indaga la Procura
Meta - Indagine della magistratura sulla vicenda del mancato acquisto da parte del Comune di un appartamento di Villa Giuseppina, la dimora vanvitelliana resa celebre per aver ospitato le riprese del film di Dino Risi «Pane, Amore e...», con Vittorio De Sica e Sophia Loren. Nei giorni scorsi, infatti, i carabinieri della stazione di Piano di Sorrento, su disposizione della procura della Repubblica di Torre Annunziata hanno acquisito dagli uffici comunali la copia dell’intera documentazione riguardante il mancato esercizio del diritto di prelazione da parte dell’ente di via Municipio. Lungo e complesso l’iter che ha portato all’apertura del fascicolo da parte dei magistrati. In pratica alla fine dello scorso anno i proprietari di una parte del palazzo settecentesco decidono di vendere ma per perfezionare l’atto sono tenuti a notificarlo alla Sovrintendenza ai beni architettonici e ambientali, e al Comune che possono esercitare la prelazione in quanto si tratta di edificio storico di pregio vincolato dalla legge 1089 del 1939. La questione finisce in consiglio comunale che, pur con divisioni all’interno della stessa maggioranza e con l’appoggio di una parte dell’opposizione, dà il via libera. Quell’appartamento sarà acquistato dal Comune e si aggiungerà all’altro immobile già di proprietà pubblica esistente nel medesimo edificio. A questo punto dall’ufficio Tecnico comunale parte una vera corsa contro il tempo per riuscire a perfezionare il procedimento nei tempi stretti consentiti dalla normativa. Inoltre, ci sono da reperire i fondi per acquistare l’immobile e quindi è necessario pubblicare il bando per mettere in vendita altre proprietà pubbliche considerate non strategiche. Il tutto poi, è complicato dal fatto che si è in prossimità delle festività natalizie. Tuttavia, il 21 dicembre 2007 gli atti sono pronti e il provvedimento deve essere notificato ai proprietari della casa e agli aspiranti acquirenti. Ed è qui che la vicenda si tinge di giallo, visto che dal Comune non riescono a far recapitare la documentazione agli interessati secondo le forme prescritte dalla legge. In definitiva il termine scade e l’appartamento torna ai privati. Scoppia la polemica e parte la caccia ai responsabili dei ritardi. Ora anche i magistrati vogliono vederci chiaro e dopo aver acquisito gli atti, hanno anche cominciato a sentire un po’ di persone «informate sui fatti». Insomma ce n’è abbastanza per alimentare una di quelle storie surreali care al grande Vittorio de Sica che proprio all’interno di Villa Giuseppina ha consegnato alla storia del cinema gli approcci garbati di don Giovanni impenitente. E oggi il consiglio comunale di Sorrento, voterà sulla cittadinanza onoraria a Sofhia Loren. L’immobile, sobrio ed essenziale fu progettato all’inizio del ‘700 su disegno dell’architetto Luigi Vanvitelli e nelle sue linee essenziali ricorda la più famosa Reggia di Caserta. Nella sua lunga storia poi, l’edificio è appartenuto ai Borbone e alle famiglie più facoltose della Penisola Sorrentina. (Francesco Aiello il Mattino)
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3 commenti:
Ma in questi casi non si applica il principio di "presunzione legale di conoscenza" secondo cui la proposta, l'accettazione, la revoca e ogni altra dichiarazione ricettizia si reputano conosciute nel momento in cui giungono all'indirizzo del destinatario, se questi non dimostra che senza sua colpa non poteva esserne a conoscenza????
In questi casi si applica la galera!
Come si doveva applicare la galera quando Franco Cannavale, allora Sindaco di questo sfortunato paese, fece vendere ai privati il castello di vico.
Non lo si dimentichi!
A futura memoria...Franco sei colpevole!
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