venerdì 5 dicembre 2008
Braccio di ferro tra Veltroni e Bassolino
Ampio rinnovamento nella giunta comunale e dimissioni di Antonio Bassolino una volta esaurita la crisi rifiuti. Sul caso Napoli interviene Walter Veltroni, fissando i due obiettivi che il partito indicherà al sindaco Rosa Russo Iervolino e al governatore. La linea del segretario del Pd è stata esplicitata ieri da alcuni dei suoi collaboratori. L´obiettivo principale sembra essere la Regione: «La posizione - viene ricordato in Via del Nazareno - è quella concordata con lo stesso Bassolino durante la campagna elettorale: restare in carica fino a che non sarà risolta l´emergenza rifiuti, poi dimissioni da governatore. Veltroni resta fermo a quell´impegno assunto da Bassolino, ora sta al presidente della Regione portarlo a termine». Quest´ultimo però è intenzionato ad andare avanti fino alla prossima primavera, prima di tirare le somme. La precisazione di Veltroni nasce dopo le indiscrezioni apparse su alcuni giornali, relative alle possibilità di concordare con Bassolino un´uscita di scena in cambio della candidatura alle europee. «Non sono assolutamente in discussione le liste per le europee - fanno sapere da Via del Nazareno - . Non c´è nessuno scambio già pronto, nessun accordo sottobanco». Già in mattinata il segretario napoletano Luigi Nicolais, autore del pressing delle ultime ore per un intervento di Veltroni sulla crisi campana, era stato costretto a fare analoghe smentite. Resta il fatto che a Bassolino viene chiesto di rispettare i patti e al sindaco Iervolino di cambiare profondamente la giunta. Problemi che comunque saranno affrontati insieme ai due, che sono dunque invitati a Roma, anche se entrambi ieri hanno negato di aver ricevuto alcuna convocazione. Di certo saranno Nicolais e il segretario regionale Tino Iannuzzi a presentarsi a Roma mercoledì per una riunione con Veltroni sul caso Campania. Intanto l´atmosfera a Napoli resta pesante. Ieri ad esempio i telefoni della giunta regionale sono stati presi d´assalto da vari consiglieri regionali del Pd che chiedevano se davvero Bassolino fosse pronto alle dimissioni: una voce che si era diffusa nel pomeriggio e che dagli uffici del governatore è stata smentita decisamente. Non solo: da Palazzo Santa Lucia, sede della Regione, trapela anche che il programma del governatore è quello di andare a una verifica sì, ma con la propria maggioranza regionale in primavera. È anche vero che ci sono parlamentari come la veltroniana Luisa Bossa, il popolare Salvatore Piccolo, il rutelliano Donato Mosella, che chiedono comunque di staccare la spina sia al Comune sia alla Regione. Molti altri invocano comunque un incontro chiarificatore con Veltroni. Nei palazzi del potere napoletano si respira dunque un clima di assedio, con l´aria resa ancor più avvelenata dal suicidio dell´ex assessore comunale Giorgio Nugnes e dalle indiscrezioni sull´inchiesta che configura un accordo trasversale per pilotare l´aggiudicazione dell´appalto di "global service" sulla manutenzione stradale. Ieri l´avvocato Nello Palumbo, ex senatore del Pd e difensore di Nugnes, definisce «sbalorditiva» l´ipotesi di un´interferenza dei servizi segreti sull´esponente politico prima del tragico gesto di sei giorni or sono. «A me non ha mai fatto cenni su circostanze di questo tipo. O si tratta del frutto di un´ossessione irrazionale di Nugnes - ha commentato il penalista - oppure, se realmente vi fosse stato qualcosa di simile, la vicenda assumerebbe contorni inquietanti». (Roberto Fuccillo e Dario Del Porto da la Repubblica)
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