domenica 29 marzo 2009
Tempo, il noir di Paolo D’Amato
Vico Equense - Nulla c’è più misterioso e sfuggente del tempo, che ci accompagna implacabilmente dalla culla alla tomba. Di “Tempo” si è dibattuto – ieri - nella sala consiliare. Un noir di Paolo D’Amato, nato a Salerno nel 1965, città dove vive e lavora come bancario. “Tempo” è un romanzo che si svolge in due atti (Primo Tempo e Secondo Tempo, appunto). Il primo è ambientato in un passato non troppo lontano della nostra storia. Si tratta di un periodo molto violento in cui, in tutte le città d'Italia, alcuni giovani, con la convinzione di proteggere il proprio ideale, alimentavano un cancro furioso che, da alterco, rissa, pestaggio, si trasformava in lotta armata. Il secondo atto è più vicino ai nostri giorni e vi ritroviamo quegli stessi personaggi, alcuni imborghesiti, altri rimasti fedeli al proprio ideale di vita. Ma non è un periodo meno violento, anzi... Gli onori di casa sono stati affidati al Professor Giuseppe Maresca. Due i relatori la Professoressa Franca Cecora e il Professor Salvatore Ferraro. Tempo parte dal 1975 e arriva alle soglie del Duemila, mettendo in evidenza , che forse non è poi cambiato molto in ventiquattro anni; che i rancori di ieri sono quelli di oggi; che la malvagia stupidità dello squadrismo è immutabile tanto a Destra quanto a Sinistra. “Abbiamo vissuto – ha detto l'autore Paolo D’Amato - un'adolescenza in cui, prima di uscire di casa, dovevamo guardarci bene intorno. E per strada dovevamo farlo altre cento volte. Cercavamo di stare sempre in gruppo, evitare alcune zone, fare attenzione a non accompagnarci a chi non era della nostra 'pasta'… Dovevamo ricordare di non mostrare mai paura in caso di attacco, di poggiare sempre le spalle al muro, di non voltarle mai al nemico…”
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