lunedì 3 agosto 2009

Passione sul Monte Faito

Vico Equense - La terza edizione del festival tematico del documentario si è conclusa -ieri sera - con la premiazione dei vincitori. Dopo «Fratellanza» nel 2007 e «Rinascita» nel 2008, la «Passione» il tema del 2009: passione amorosa, passione per uno sport o per un’ideologia, passione per la musica o per la patria, passione religiosa o per un lavoro, passione per la terra, per il cielo, la montagna o il mare … I film vincitori saranno proiettati questa sera, ore 20, presso il Cinema Teatro mio. Presidente della Giuria Antonio Capuano (foto). Scenografo, pittore, autore e regista teatrale, televisivo e cinematografico, Antonio Capuano è anche titolare della cattedra di Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Napoli, città dove è nato nel 1940 e dove ancora vive e lavora, contribuendo con la sua originalità a dare nuovi impulsi al panorama artistico vesuviano. Il suo esordio nel mondo del cinema, dopo le esperienze in teatro e alla tv, risale al 1991 quando dirige “Vito e gli Altri”. Dopo aver partecipato nel 1994 al film collettivo “L’Unico Paese al Mondo”, Capuano dirige nel 1996 il suo secondo lungometraggio, “Pianese Nunzio 14 anni a Maggio”, accolto alla Mostra del Cinema di Venezia, vincendo anche il premio N.I.C.E.-USA. Nel 1997 dirige un episodio del film “I Vesuviani” e l’anno successivo presenta a Locarno “Polvere di Napoli”, a metà tra l’omaggio e la parodia del celebre “L’oro di Napoli” diretto da Vittorio De Sica. Nel 2001 Capuano torna al Lido di Venezia per presentare “Luna Rossa”, spietato affresco della famiglia Cammararo e delle dure leggi della camorra. Il suo ritorno al cinema è segnato da “La Guerra di Mario”, una pellicola dura e profonda, uno sguardo lucido sulla difficile realtà di una società allo sbando, spaccata da crisi interiori e divisa da aspre inquietudini.

(Foto di Alessandro Savarese)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ci posso fare niente, ma semplicemente io a queste iniziative non ci credo.
E non ci credo perchè i primi a non crederci sono quelli dell'amministrazione comunale che danno contributi a pioggia a cose di questo tipo che pure sono di un qualche tipo culturale.
E loro (gli amministratori, vedi il De Simone, e il suo capo il Telearredo), non ci credono perchè loro credono nel lavoro pubblico, nell'edilizia accattone, nel territorio che DEVE essere distrutto per far posto a garage e consimili perchè questo crea sviluppo e lavoro, non certo la cultura o il turismo.
Ecco, io in queste cose che fanno persone così non ci credo.
E non ci crederò mai.

Anonimo ha detto...

allora ci dite quante persone c'erano a questo festival? sempre le solite facce! e quanta POCA professionalità da parte di tutti!!!!