mercoledì 30 settembre 2009
Franceschini, il caso è già chiuso
Bufera nel Partito democratico per le dichiarazioni di Filippo Penati, coordinatore della mozione Bersani, che chiedeva una gestione collegiale del partito in vista delle prossime primarie. Al termine di una fitto batti e ribatti e' giunta la precisazione dello stesso Bersani ("assicuriamo la nostra piena collaborazione") e poi una dichiarazione del segretario Dario Franceschini: "Classifichiamo la cosa come uno scivolone e chiudiamola li'. Una cosa e' coinvolgere i candidati nella gestione del partito sino all'elezione del segretario alle primarie del 25 ottobre, come ho fatto dal primo momento e continuero' a fare. Un'altra cosa e' dire, come ha fatto Penati, che in seguito al primo voto dei circoli il partito non ha piu' un segretario. In un momento cosi' difficile, nel Paese e in Parlamento, serve piu' senso di responsabilita'". Penati aveva affermato: Occorre "prendere atto che i 2/3 del partito non hanno dato il loro consenso a Franceschini. Questo pone una riflessione circa il problema di una gestione collegiale del partito da qui alle primarie e nella rappresentanza esterna". Bersani nella sua nota aveva pero' rimarcato: "Sgombriamo il campo da ogni equivoco piu' o meno interessato. Franceschini, come e' ovvio e come e' giusto, e' a pieno titolo il segretario del Pd cosi' come prevede lo statuto, e ha la nostra piena collaborazione come e' stato fin qui". Il terzo concorrente alla segreteria, Ignazio Marino, era stato severo: "Se Bersani pensa di essere il segretario del partito, perche' arrivare fino al 25 ottobre? Se pensa che il segretario sia gia' stato eletto con il voto dei circoli e' grave, soprattutto perche' offende il popolo delle primarie". (Agi)
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