sabato 6 novembre 2010

Spazzamare, via 2 tonnellate di immondizia

Sorrento - Oltre due tonnellate di rifiuti raccolti in mare in poco più di due mesi. È il risultato riportato dallo spazzamare dell’area marina protetta di Punta della Campanella, impegnato da metà luglio a fine settembre in una capillare azione di monitoraggio e ripulitura delle acque che bagnano la penisola sorrentina. L’iniziativa, condotta dai tecnici dell’Area marina protetta a bordo di un battello progettato e realizzato appositamente per la raccolta dei rifiuti solidi galleggianti, ha permesso di cogliere dati particolarmente significativi sull’inquinamento marino che da diversi anni a questa parte affligge la Costiera. Innanzitutto, più del 90% dell’immondizia raccolta risulta costituito da rifiuti domestici, in gran parte bottiglie e buste di plastica, provenienti dal centro del golfo di Napoli. Qui, stando ai dati raccolti, si addensa un agglomerato di spazzatura della grandezza di piccolo isolotto, che secondo alcuni esperti costituisce addirittura la quarta isola più estesa del golfo dopo Ischia, Capri e Procida. La causa è presto detta: i maggiori fiumi della Campania scaricano quotidianamente in mare un’enorme quantità di immondizia che, spinta dalle correnti marine, può raggiungere rapidamente il litorale sorrentino e scatenare una vera e propria emergenza ambientale, aggravata dagli scarichi abusivi e dall’inciviltà e dall’incuria di bagnanti e diportisti. Una situazione che si presenta con toni drammatici sul finire del mese di agosto, quando la presenza di correnti provenienti dal centro del golfo di Napoli determina l’accumulo di una grossa mole di rifiuti di varie dimensioni nel tratto di mare che si estende da Meta a Punta della Campanella. Non c’è da meravigliarsi, quindi, se nelle sole acque antistanti il territorio di Sorrento lo spazzamare ha recuperato ben 250 chili di rifiuti, principalmente di natura plastica e di uso domestico, presumibilmente provenienti da scarichi illegali non controllati. Inoltre, nel corso dei tre mesi di lavoro, i tecnici dell’area marina protetta hanno registrato la costante presenza di schiuma superficiale, sia sottoforma di scia in mare aperto che di grossi accumuli in prossimità della costa. E qui emerge un altro dato importante: nel corso delle ventisei giornate di lavoro in cui lo spazzamare è stato attivo lungo i tre chilometri di costa del solo comune di Sorrento, nel 28% dei casi si è registrato mare mediamente sporco, nel 27% si è addirittura manifestata una situazione di emergenza, mentre soltanto nel 30% il mare si è presentato limpido e pulito. Decisivo è risultato l’intervento dello spazzamare che, prontamente sollecitato dal Comune, ha evitato lo scatenarsi di un’autentica emergenza ambientale. (Ciriaco M. Viggiano il Mattino)

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