"Gianmaria è solo al primo imbarco"
È alla sua prima grande traversata. Si è appena diplomato all'Istituto nautico e un mese fa ha coronato il suo sogno, imbarcarsi su un mercantile. Gianmaria Cesaro, 26 anni, di Piano di Sorrento, è il più giovane dell'equipaggio preso d'assalto dai pirati al largo dell'Oceano Indiano. C'è anche lui tra gli ostaggi che in queste ore navigano verso le coste dell'Africa. È un giovanissimo allievo di coperta, un aspirante ufficiale che per la prima volta ha affrontato l'esperienza della vita in mare. Un'emozione ma non una novità. Gianmaria viene da una generazione di marittimi, gli uomini della sua famiglia lavorano in mare. "Gianmaria è partito un mese fa - dice lo zio Vincenzo, comandante di aliscafi - deve ritornare a casa tra cinque mesi. Si è appena diplomato all'istituto nautico, era così contento di partire. È da poco che le petroliere prendono allievi per la formazione e lui era davvero contento di fare quest'esperienza". Il padre Antonio è stato primo ufficiale per anni, oggi è comandante da diporto, lavora a bordo dei panfili. Ultimo di tre figli, Gianmaria ha una sorella e un fratello più grandi, che in queste ore trepidano per lui, assieme ai genitori. "Siamo in pena perché pensiamo che lo spavento sia enorme - continua Vincenzo - Gianmaria può aver avuto uno shock. Sono ore terribili. L'attesa è lunga, anche se ci hanno tranquillizzato. Ci hanno detto che sta bene, che non c'è stato nessun ferito ma aspettiamo tutti di vederlo". Vincenzo ha navigato per anni sui mercantili, prima di approdare alla vita più tranquilla del comandante di aliscafi. Ma in decenni di traversate, non gli era mai capitata un'avventura del genere. "Ho navigato per decenni ma non ho mai incontrato un pirata - conclude Vincenzo - Erano altri tempi, il mare era tranquillo". Anche a Procida si vivono momenti di angoscia. Il comandante della petroliera Giuseppe Lubrano Lavadera, 47 anni è originario dell'isola. Come lui, anche il terzo ufficiale di coperta, Crescenzo Guardascione, è nativo di Procida. "Ho da poco parlato con la moglie del comandante Lavadera - afferma il sindaco di Procida Vincenzo Capezzuto - mi ha detto che già altre volte il marito le aveva raccontato di attacchi subiti dai pirati durante la navigazione. È una dolorosa vicenda che noi procidani siamo nuovamente costretti a subire. Non è la prima volta che un nostro concittadino si trova coinvolto in un caso del genere". (di Tiziana Cozzi da La Repubblica.it)
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