venerdì 22 aprile 2011
Vico e Meta ore d’angoscia per i marittimi
Fonte: Domenico Ambrosino e Umberto Celentano da il Mattino
Vico Equense - Sulle città che per tradizione forniscono le migliori professionalità alla marineria di tutto il mondo torna a calare un sipario d’angoscia. A bordo della «Rosalia D’Amato», sequestrata dai pirati nelle acque d’Arabia, ci sono quattro campani. E in queste ore, mentre le famiglie sono tormentate dalla preoccupazione, le comunità si interrogano sui livelli di rischio che accompagnano questi lavoratori, tanto esperti di mare quanto esposti agli assalti dei predoni. Dell’equipaggio fanno parte Giuseppe Maresca, di Vico Equense, e Pasquale Massa, di Meta. Maresca, 28 anni, ufficiale di coperta dopo aver frequentato l’istituto nautico di Piano di Sorrento, sta seguendo la tradizione familiare che vede il papà Antonino, attualmente anch’egli in navigazione, ricoprire il ruolo di capitano nella stessa compagnia. Maddalena di Martino, mamma del giovane ufficiale marittimo, lavora presso l’asilo Masturzi Ravel di Arola, frazione collinare dove la famiglia Maresca risiede in via Lavinola. Massa, primo ufficiale di coperta, ha 64 anni e alle spalle più di trent’anni di navigazione: Meta è il suo luogo di nascita ma da tempo si è trasferito in Belgio.
I sindaci delle due località, Gennaro Cinque (Vico Equense) e Paolo Trapani (Meta), vivono in prima persona l’ansia di queste ore: «Siamo vicini alle famiglie e in costante contatto con le forze dell'ordine per gli aggiornamenti sul caso. Abbiamo saputo che l'intero equipaggio sta bene e che per fortuna non ci sono feriti. Sono ore di apprensione per tutti, ma speriamo in un esito positivo della vicenda in tempi brevi». Fiato sospeso anche a Procida, dove si attendono notizie dei due marittimi imbarcati sulla «Rosalia D’Amato». Si chiamano Gennaro Odoaldo, 26 anni, terzo ufficiale di coperta, e Vincenzo Ambrosino, 45 anni, allievo ufficiale di macchine. In lacrime i loro papà, Agostino e Umberto: «Speriamo bene - sussurrano - siamo nelle mani di Dio». L’ inquietudine dell’isola si legge anche nella decisione del sindaco Vincenzo Capezzuto di convocare una seduta straordinaria del Consiglio Comunale, che si terrà oggi pomeriggio alle 16,30. Un solo punto all’ordine del giorno: «Sequestri dei marittimi in navigazione, determinazioni conseguenti». Spiega il sindaco: «Stamane nella tradizionale Processione dei Misteri parteciperò senza indossare la fascia tricolore che resterà nel cassetto anche nelle successive manifestazioni pubbliche, fino a quando il Governo non prenderà decisioni strutturali in merito a questi sequestri delle navi da parte dei pirati. Le nostre navi sono territorio nazionale. I lavoratori del mare hanno perciò il diritto di essere protetti adeguatamente per poter svolgere il proprio lavoro. Si riconosca con gesti concreti della comunità nazionale, magari coinvolgendo l’Europa e le alleanze militari alla quali l’Italia partecipa, questo diritto ai marittimi. Noi discuteremo a fondo la problematica e tireremo le somme con una proposta. Non escludo la possibilità di far partire da Procida una mobilitazione generale sul problema della pirateria, che coinvolga le istituzioni dei paesi marittimi di tutt’Italia. Dunque, una protesta ed una proposta da un’isola che ha nella navigazione la sua fonte principale di vita e di lavoro»
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