venerdì 5 agosto 2011
Esplosione, giallo sulle cause
Castellammare di Stabia - Ancora dubbie le cause dell’esplosione dello yacht in cui ha perso la vita l’orafo napoletano Lello Casizzone. L’esito dell’esame autoptico e il recupero del relitto saranno indispensabili per capire la dinamica dell’incidente. La tragedia è accaduta tre giorni fa, nelle acque tra Vico Equense e Castellammare di Stabia, a circa due miglia dalla località Bikini, quando un’imbarcazione di tredici metri con a bordo tre persone è andata in fiamme. Gli altri due passeggeri, un napoletano e una donna straniera, sono riusciti a mettersi in salvo allontanandosi con un piccolo tender e hanno dato l’allarme alla Guardia costiera. Lello Casizzone, che al momento dello scoppio era sotto coperta, ha perso la vita e il suo corpo è stato ritrovato completamente carbonizzato. Il recupero del cadavere è avvenuto a 71 metri di profondità con un robot controllato dalla superficie. Gli uomini della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia sono stati impegnati su quattro mezzi navali per le ricerche di superficie mentre i militari del nucleo sommozzatori della Guardia costiera di Napoli si sono occupati, invece, delle ricerche sott’acqua con il robot Rov (Remotely operating vehicles) dotato di telecamere per le indagini ed in grado di operare fino a trecento metri di profondità. Quest’ultimo l’altro ieri mattina, alle 10 circa, ha individuato un corpo ad una profondità di circa sessantotto metri, lo ha agganciato e portato a trenta metri dalla superficie così da permettere ai sub di immergersi in sicurezza e portare a termine il recupero del corpo. Il natante era partito dai pontili di Castellammare di Stabia, all’Acqua della Madonna, l’altra mattina, per una gita tra amici. Una spensierata uscita in barca si è, dunque, trasformata in tragedia. Intanto ancora increduli i commercianti di via Leopardi dove Casizzone gestiva una gioielleria “Genny oro”, tutti si sono stretti vicino ai familiari della vittima. Sulla vicenda è intervenuto, ieri, il presidente degli Orafi campani Giovanni Giuseppe Lanfreschi: «La federazione tutta si unisce al dolore della famiglia del nostro collega, che lo ha visto finire in un modo così tragico. Siamo rimasti sconvolti da quanto è accaduto è stata una tragedia inaspettata». Il presidente aggiunge: «Capisco il dolore dei familiari perché di recente anche io sono stato colpito da un lutto in famiglia e so quanto è difficile superare il dolore, quindi mi sento particolarmente vicino ai familiari del nostro collega». È difficile riuscire a superare il dolore, quando le persone care finiscono così all’improvviso e in modo così tragico. A Fuorigrotta, intanto, si aspetta il ritorno della salma di Lello Casizzone per poter fare i funerali e dargli degna sepoltura, ma si dovrà aspettare almeno qualche giorno. Il tempo di dare seguito agli esami del caso per chiarire meglio anche le dinamiche dell’incidente. (Fonte: Ilenia De Rosa da il Roma)
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