È quella parte di penisola che parte da
Vico Equense o che sale sui monti della catena dei Lattari
Fonte: Fulvio Bufi da Il Corriere della Sera
C’è un’altra penisola sorrentina, oltre quella che fece innamorare il tenore Enrico Caruso, che piaceva a Vittorio De Sica e che fa parte a pieno titolo di quelle cartoline italiane che tutti conoscono, anche chi non c’è mai stato fisicamente. C’è un’altra penisola sorrentina che il mare lo vede da lontano, che non accoglie comitive di turisti stranieri, che non ha alberghi di lusso né a buon mercato.
È quella parte di penisola che si arrampica attraverso i casali che sovrastano Vico Equense o che sale sui monti della catena dei Lattari, fino alla cima più alta, quella del Faito. Noi siamo andati a scoprirla guidando una Panda Twin Air 4x4, auto ideale per salire lungo i tornanti di Moiano e Santa Maria del Castello, da dove si vedono le grotte naturali scavate nella roccia che anticamente venivano usate per conservare la neve e utilizzarla per rinfrescare cibi e bevande quando cominciava la primavera, se non addirittura in estate.
C’è un’altra penisola sorrentina, oltre quella che fece innamorare il tenore Enrico Caruso, che piaceva a Vittorio De Sica e che fa parte a pieno titolo di quelle cartoline italiane che tutti conoscono, anche chi non c’è mai stato fisicamente. C’è un’altra penisola sorrentina che il mare lo vede da lontano, che non accoglie comitive di turisti stranieri, che non ha alberghi di lusso né a buon mercato.
È quella parte di penisola che si arrampica attraverso i casali che sovrastano Vico Equense o che sale sui monti della catena dei Lattari, fino alla cima più alta, quella del Faito.
Noi siamo andati a scoprirla guidando una Panda Twin Air 4x4, auto ideale per salire lungo i tornanti di Moiano e Santa Maria del Castello, da dove si vedono le grotte naturali scavate nella roccia che anticamente venivano usate per conservare la neve e utilizzarla per rinfrescare cibi e bevande quando cominciava la primavera, se non addirittura in estate. Da queste zone partono i sentieri che richiamano gli amanti del trekking, ma si può arrivare fin qui anche solo per godersi dall’alto, da molto in alto, il panorama tradizionale della costiera sorrentina. E farsi prendere dalla bellezza di quel mare e dalla voglia di ritornare a scendere per raggiungerlo. È quello che abbiamo chiesto alla nostra Panda: dopo tanta salita puntare di nuovo verso il mare.
E scoprire, però, che in mezzo ci sono borghi antichi e contadini e minuscoli centri storici che nessuna cartolina ha ancora proposto. gli amanti del trekking, ma si può arrivare fin qui anche solo per godersi dall’alto, da molto in alto, il panorama tradizionale della costiera sorrentina. E farsi prendere dalla bellezza di quel mare e dalla voglia di ritornare a scendere per raggiungerlo. È quello che abbiamo chiesto alla nostra Panda: dopo tanta salita puntare di nuovo verso il mare. E scoprire, però, che in mezzo ci sono borghi antichi e contadini e minuscoli centri storici che nessuna cartolina ha ancora proposto.
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