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Gerardo Chiaromonte e Carlo Fermariello |
Vico Equense - A Vico Equense 22 anni fa, il 7 Aprile 1993, all’età di 69 anni moriva Gerardo Chiaromonte. Era arrivato a casa stanco intorno a mezzanotte, dopo aver passato ore in mezzo al traffico. Gli operai in sciopero avevano bloccato l' autostrada nella zona stabiese e il viaggio - da Roma a Torre del Greco, dove aveva fatto la dialisi, fino a Vico Equense - era stato interminabile, imprevedibile, un vero supplizio. Gerardo Chiaromonte era rimasto più di cinque ore in un ingorgo sulla Napoli-Salerno. Per la prima volta avrebbe dormito nell' appartamento a Vico Equense che aveva preso da poco, di fronte al mare. Gerardo Chiaromonte veniva qui con la sua famiglia da molti anni e il posto non era stato scelto a caso. Accanto ai Chiaromonte vivevano Carlo Fermariello e Pietro Valenza, senatori napoletani, come Chiaromonte comunisti della prima ora. Insieme a Giorgio Napolitano e Francesco Rosi formavano un nucleo affiatato fin dai tempi del liceo Genovesi e poi dell' università, erano il gruppo storico napoletano del vecchio Pci, avevano condiviso gioventù, ideali e militanza. Quando poteva scendeva a fare il bagno alla Marina di Vico: era amico dei pescatori, in paese lo conoscevano tutti. Lo ricordo nelle mattinate d'estate passeggiare per Vico o prendere un caffè al Bar del sole con un enorme pacco di giornali sotto il braccio. Nonostante fosse il Presidente dell'antimafia ed una persona molto esposta non ho mai visto una scorta né, tantomeno, un'auto blu. Fu sepolto per sua volontà a S. Francesco. Sulla sua tomba, semplice e schiva come fu lui, fu scritto "sempre caro mi fu quest'ermo colle", un verso di Leopardi che esprimeva pienamente il suo amore per la nostra Cittá.
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