di Adolfo Pappalardo da Il Mattino«Nessuna frizione nel nostro
Gruppo e puntiamo, per le segreterie, a nomi unitari che uniscano tutte le anime del partito»,
spiega Bruna Fiola, consigliera
regionale democrat.
Che Pd esce da questo voto?
«Esce un Pd che dimostra
ancora di avere la voglia e la
vitalità di voler affrontare le
sfide di questo Paese e del
Partito. Le giornate dei voti nei
circoli sono stati bei momenti di
democrazia. Abbiamo
dimostrato che siamo una
comunità vivace e soprattutto
capace di guardare all'obiettivo
che ci siamo posti come Pd:
restituire al Paese una guida
progressista e riformista.
Lasciando da parte le inutili
quanto strumentali polemiche
dei giorni scorsi, che non hanno
fatto bene a nessuno. Il voto ha
sancito un principio che deve
essere ben chiaro a tutti: non ci
Sono signore o signori delle
tessere, ma territori e comunità
democratiche che credono nei
valori del Partito democratico» Guardando i risultati a Napoli città è un Pd diviso non trova?
«A Napoli, al netto delle
dichiarazioni a caldo dei
trionfalisti per 17 voti in più
conquistati da Schlein, è
evidente che il risultato sia stato
condizionato dal sostegno ad
Elly di Articolo l. Non lo dico io,
lo dicono loro. A rivendicare il
risultato, dichiarando
pubblicamente che la metà dei
voti di Schlein appartenessero
ad Articolo 1 sono stati i vertici
locali dei ben ritrovati alleati e
dell'area dem. Dunque, se
riportiamo il ragionamento
interno al Pd, la nostra vittoria
sarebbe stata schiacciante
anche a Napoli, cosi come lo è
stata in provincia. Adesso alle
primarie puntiamo ad una
partecipazione ancora più larga
per eleggere il segretario
nazionale. Le primarie
dovranno essere il criterio, come
ha affermato Bonaccini, per la
Scelta dei rappresentanti del Pd
in Parlamento».
Si parla di frizioni all'interno
dell'area Bonaccini per la
sconfitta nel capoluogo: i
numeri erano dalla vostra,
cosa non ha funzionato?
«Mi spiace deludere chi pensa
che ci siano frizioni interne, ma
non è cosi. Perché per noi non è
stata una sconfitta. In fondo
bisogna sempre tenere presente
la condizione iniziale dalla quale
partivamo: un partito disastrato,
sgangherato, non gestito dalla
segreteria provinciale uscente,
se non per interessi propri: basta
vedere ciò che è avvenuto alle
ultime politiche. C'è voglia di
cambiamento e i numeri
raggiunti da Bonaccini lo
dimostrano e lo testimoniano.
Abbiamo ragionato e discusso
del futuro del Pd in un clima
sereno e collaborativo».
T
ra qualche ora scadono i
termini per le candidature:
trovata la quadra per il vostro
nome al regionale e al
provinciale? O si va verso
candidature unitarie?
«A Mi lasci fare una premessa: c’è
un partito che va ricostruito e
noi siamo pronti a farlo. Chi
guiderà il Pd a Napoli e in
Campania avrà l'onere e l’onore
Di portare il partito fuori dalle
sabbie mobili che hanno
determinato le sconfitte
elettorali. I nomi delle
candidature? Di qui a breve
comunicheremo quali sono le
figure - coniugando esperienza e
rinnovamento - sulle quali
abbiamo ragionato e sulle quali
si troverà sicuramente una
quadratura unitaria di tutte le
anime del partito. Il
ragionamento parte da un fatto
certo: che si vuole evitare di
Commettere gli stessi errori
commessi in passato».
Eppure ci sarebbe un accordo:
a voi le segreterie, alla
mozione Schlein le
presidenze.
«A dire il vero le presidenze sono
elette dalle assemblee. Ma mi
lasci dire un'ultima cosa...».
Prego.
«Leggere alcune dichiarazioni
accusatorie da parte di
rappresentanti del Pd della
mozione Schlein è un brutto
segnale. Ledono gli stessi
rappresentanti di quella
mozione. Non fa bene a loro e
neanche alla platea democratica
che sta tentando di rialzarsi. Uno
spettacolo poco decoroso. Chi
tenta in questo modo di colpire
le esperienze di Comune e
Regione deve tenere a mente che
si stanno colpendo
amministrazioni in cui sono
rappresentati loro stessi, I
congressi passano, ma le
persone restano»
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