giovedì 16 febbraio 2023

Intervista a Bruna Fiola «Stop veleni, serve responsabilità noi pronti a ricostruire il partito»

di Adolfo Pappalardo da Il Mattino

«Nessuna frizione nel nostro Gruppo e puntiamo, per le segreterie, a nomi unitari che uniscano tutte le anime del partito», spiega Bruna Fiola, consigliera regionale democrat. Che Pd esce da questo voto? «Esce un Pd che dimostra ancora di avere la voglia e la vitalità di voler affrontare le sfide di questo Paese e del Partito. Le giornate dei voti nei circoli sono stati bei momenti di democrazia. Abbiamo dimostrato che siamo una comunità vivace e soprattutto capace di guardare all'obiettivo che ci siamo posti come Pd: restituire al Paese una guida progressista e riformista. Lasciando da parte le inutili quanto strumentali polemiche dei giorni scorsi, che non hanno fatto bene a nessuno. Il voto ha sancito un principio che deve essere ben chiaro a tutti: non ci Sono signore o signori delle tessere, ma territori e comunità democratiche che credono nei valori del Partito democratico» Guardando i risultati a Napoli città è un Pd diviso non trova? «A Napoli, al netto delle dichiarazioni a caldo dei trionfalisti per 17 voti in più conquistati da Schlein, è evidente che il risultato sia stato condizionato dal sostegno ad Elly di Articolo l. Non lo dico io, lo dicono loro. A rivendicare il risultato, dichiarando pubblicamente che la metà dei voti di Schlein appartenessero ad Articolo 1 sono stati i vertici locali dei ben ritrovati alleati e dell'area dem. Dunque, se riportiamo il ragionamento interno al Pd, la nostra vittoria sarebbe stata schiacciante anche a Napoli, cosi come lo è stata in provincia. Adesso alle primarie puntiamo ad una partecipazione ancora più larga per eleggere il segretario nazionale. Le primarie dovranno essere il criterio, come ha affermato Bonaccini, per la Scelta dei rappresentanti del Pd in Parlamento».


 

Si parla di frizioni all'interno dell'area Bonaccini per la sconfitta nel capoluogo: i numeri erano dalla vostra, cosa non ha funzionato? «Mi spiace deludere chi pensa che ci siano frizioni interne, ma non è cosi. Perché per noi non è stata una sconfitta. In fondo bisogna sempre tenere presente la condizione iniziale dalla quale partivamo: un partito disastrato, sgangherato, non gestito dalla segreteria provinciale uscente, se non per interessi propri: basta vedere ciò che è avvenuto alle ultime politiche. C'è voglia di cambiamento e i numeri raggiunti da Bonaccini lo dimostrano e lo testimoniano. Abbiamo ragionato e discusso del futuro del Pd in un clima sereno e collaborativo». Tra qualche ora scadono i termini per le candidature: trovata la quadra per il vostro nome al regionale e al provinciale? O si va verso candidature unitarie? «A Mi lasci fare una premessa: c’è un partito che va ricostruito e noi siamo pronti a farlo. Chi guiderà il Pd a Napoli e in Campania avrà l'onere e l’onore Di portare il partito fuori dalle sabbie mobili che hanno determinato le sconfitte elettorali. I nomi delle candidature? Di qui a breve comunicheremo quali sono le figure - coniugando esperienza e rinnovamento - sulle quali abbiamo ragionato e sulle quali si troverà sicuramente una quadratura unitaria di tutte le anime del partito. Il ragionamento parte da un fatto certo: che si vuole evitare di Commettere gli stessi errori commessi in passato». Eppure ci sarebbe un accordo: a voi le segreterie, alla mozione Schlein le presidenze. «A dire il vero le presidenze sono elette dalle assemblee. Ma mi lasci dire un'ultima cosa...». Prego. «Leggere alcune dichiarazioni accusatorie da parte di rappresentanti del Pd della mozione Schlein è un brutto segnale. Ledono gli stessi rappresentanti di quella mozione. Non fa bene a loro e neanche alla platea democratica che sta tentando di rialzarsi. Uno spettacolo poco decoroso. Chi tenta in questo modo di colpire le esperienze di Comune e Regione deve tenere a mente che si stanno colpendo amministrazioni in cui sono rappresentati loro stessi, I congressi passano, ma le persone restano»

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