martedì 28 maggio 2024

Lucia Annunziata (Pd) «Sono capolista di tutti ora la politica cambi: va ascoltata la gente»

di Dario De Martino - Il Mattino

Lucia Annunziata, candidata capolista al Sud come indipendente nella lista del Pd. Cosa l'ha convinta a scendere in campo? «L'idea che Elly Schlein volesse realizzare una squadra in cui ci fossero anche esponenti indipendenti. Un partito che ha tante voci è un partito vivo, questa mi sembra una cosa positiva. E in generale mi sembra che il Pd abbia liste molto competitive. E poi c'è una partita importante in Europa e questo mi ha convinto a viverla da protagonista». Da giornalista ha vissuto tantissime elezioni sollecitando i candidati in tv. Come si sta dall'altro della barricata? «Ci si sente sotto osservazione. Ho capito che è molto più facile fare domande che dare risposte». Ci sono battaglie che vuole seguire in maniera prioritaria? «Ho chiesto di seguire gli Esteri ma da candidata al Sud resterò legata anche alle necessità del territorio». A proposito di esteri, da Santoro al M5S c'è chi ritiene che la posizione del Pd non sia così pacifista. «Non credo che il Pd non sia pacifista. I Dem credono che si debba aiutare l'Ucraina ma nel programma si dice chiaramente che l'obiettivo è quello della pace». Come legge l'avvicinamento di Von Der Leyen a Meloni? «Lo vedo già abbastanza finito. Il vero avvicinamento lo vedo tra Meloni e Le Pen. Io mi auguro che si rinnovi la maggioranza tra socialisti e popolari ma non possiamo dare per scontato che abbia la forza per tenere». L'astensionismo come si combatte? «Con un programma vivo fatto di gente reale che parla di problemi reali: è fondamentale l'ascolto delle persone. Sto facendo una campagna elettorale non fondata sui media ma andando in giro nei piccoli e nei grandi centri. Ovunque ho chiesto ai cittadini di pormi loro delle domande».

 

Cosa le hanno chiesto? «Nella prima parte tutti mi chiedevano perchè avessi scelto di candidarmi. Nella seconda parte, invece, sono venute fuori preoccupazioni più serie. La più grande sorpresa per me è stata registrare la preoccupazione degli agricoltori. Appena entri nelle aree interne registri i timori rispetto alle politiche europee in questo settore, anche più forti rispetto alle preoccupazioni sull'autonomia differenziata». Si aspetta un aiuto da De Luca? Con lui c'è un rapporto antico: suo padre fu tesoriere del Pci salernitano quando l'attuale governatore campano ne era il segretario. «Girando per la Campania mi ha fatto molto piacere che tante persone hanno un ottimo ricordo di mio padre. Ho parlato con De Luca così come ho parlato con tutti. Poi, come concordato anche con la segretaria, come capolista indipendente sarò la capolista di tutti e non ho stretto patti elettorali con nessuno». Nella lista del Pd c'è Sandro Ruotolo e con la sua lista pacifista c'è Michele Santoro. Tre cavalli di razza del giornalismo televisivo italiano. «Sono due cose diverse. Ruotolo è nella mia stessa lista, è molto legato alla segretaria e facciamo anche alcune percorsi insieme. Santoro ha preso la sua strada col suo movimento. Ci conosciamo da ragazzi ma non abbiamo una frequentazione e ci sono anche distanze politiche». 

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