Tre pugliesi, due siciliani e il «napoletano» Mimmo Battaglia
di Rosa Carillo Ambrosio - Il Corriere del Mezzogiorno
Sei cardinali del Sud Italia tra i 53 europei ed altri, chiamati da tutto il mondo, per eleggere il nuovo Papa. Dopo la Santa messa pro eligendo romano Pontefice, che verrà celebrata domani in San Pietro, si chiuderanno in conclave per decidere il nome del successore di Francesco. Sulla loro scelta peserà il futuro di Santa Romana Chiesa. Tutto il mondo attenderà il loro verdetto. Sono 135 i cardinali elettori, mentre 117 sono i cardinali non elettori che vengono ascoltati nelle congregazioni in Cappella Sistina prima dell'inizio del conclave. Tra loro figura Raffaele Farina, campano doc di 92 anni. Classe 1933 nato a Buonalbergo, diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia. Archivista emerito di Santa Romana Chiesa. Tra i non elettori anche Crescenzio Sepe 80 anni, anch'egli campano doc. Arcivescovo metropolita emerito di Napoli. In passato ha ricoperto molti altri ruoli importanti tra cui prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione di popoli e Assessore per gli affari Generali della Segreteria di Stato Pontificio. Per questi due la condizione di non elettore non consente loro il voto attivo ma quello non attivo, cioè potrebbero essere eletti al soglio di Pietro, anche se questa è una probabilità quasi inesistente. Il nostro Mezzogiorno darà, con sei cardinali elettori, un significativo contributo ai lavori che porteranno al nuovo papato. Tre sono pugliesi: Marcello Semeraro, Angelo de Donatis e Fernando Filoni.
Due siciliani: Baldassarre Reina e Francesco Montenegro. Un calabrese ma campano d'adozione: Domenico Battaglia, cardinale di Napoli. 0 Fernando Filoni venne creato cardinale da Benedetto XVI gli altri invece da Papa Francesco. Sono tutti nomi autorevoli con alle spalle una storia significativa. Il leccese Marcello Semeraro, 77 anni, è prefetto del Dicastero per la Causa dei Santi e anche presidente del consiglio di amministrazione del quotidiano dei vescovi italiani Avvenire. È al suo primo conclave. Il salentino Angelo de Donatis 71 anni è penitenziere Maggiore e già Direttore Spirituale al Pontificio Seminario Romano Maggiore; Bergoglio nel 2017 lo ha nominato Vicario Generale per la Diocesi di Roma per cui ha lavorato gomito a gomito con il Papa nel guidare la diocesi più importante del mondo. È al suo primo conclave. Fernando Filoni è di Manduria, 79 anni. Gran maestro dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, prefetto Emerito della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, e membro di alcuni Dicasteri. Da anni svolge l'incarico di diplomatico della Santa Sede e nunzio apostolico in Iraq, Giordania e Bagdad. È una figura, considerata di alto profilo soprattutto per le sue capacità di relazioni internazionali. Il suo nome corre anche tra i cosiddetti papabili. È al suo secondo conclave. È siciliano di Agrigento Baldassarre Reina attualmente vicario Generale per la Diocesi di Roma, anche lui al suo primo conclave. Francesco Montenegro, 78 anni è di Messina. Attualmente arcivescovo emerito di Agrigento e per due volte è stato presidente nazionale della Caritas. Fu lui a ricevere il santo Padre a Lampedusa l'8 luglio del 2013. Era il primo viaggio del Papa «venuto dalla fine del mondo» ed è rimasto come momento emblematico del papato bergogliano. Anche per Montenegro si tratta del primo conclave. Il cardinale Domenico Battaglia, 62 anni, pur essendo nato a Satriano in provincia di Catanzaro può considerarsi campano a tutti gli effetti. Nel suo contributo che darà per la individuazione del nuovo successore al soglio petrino, inciderà sicuramente la sua esperienza a capo della chiesa napoletana e in precedenza della diocesi di Cerreto-SannitaTelese e Sant'Agata dei Goti. Pastore molto proteso all'ascolto e accoglienza degli ultimi, dei poveri, dei senza tetto. Con i cosiddetti "ultimi" non usa filtri: li accoglie. Li ascolta. Li sostiene. I fedeli napoletani lo amano e lo accompagnano con la preghiera nel percorso di questi giorni. Anche Battaglia parteciperà al suo primo conclave. I sei cardinali del sud Italia porteranno di sicuro un notevole apporto alla attività del conclave. Hanno alle spalle anni di esperienza, di impegno e di ascolto nella «vigna del Signore», ma hanno anche ben chiare le necessità vecchie e nuove di cui la chiesa di questo millennio ha bisogno. E poi chissà le strategie dello Spirito Santo non le conosciamo e magari proprio tra questi cinque potrebbe nascondersi il futuro Pietro.
Nessun commento:
Posta un commento