sabato 12 gennaio 2008

SS. Trinità si può acquistare

Vico Equense - L’On. Gioacchino Alfano, Parlamentare di Forza Italia con un emendamento alla finanziaria ha chiesto la soppressione di enti la cui missione di educandato sia cessata da tempo. Tra questi rientra anche l’ Istituto SS. Trinità e Paradiso, e in tal caso la prelazione delle strutture andrebbe ad enti pubblici territoriali e visto che il comune si è più volte pronunciato in tal senso il passaggio all'ente locale è possibile. Negli anni si è assistito ad un susseguirsi di consigli di amministrazione e gestioni commissariali, che però non sono stati in grado di rendere efficiente la gestione del patrimonio immobiliare dell'Istituto. Il risultato contabile è stato disastroso con perdite, sempre maggiori. Occorre ancora considerare inoltre che il patrimonio immobiliare dell'Istituto «SS. Trinità e Paradiso» si è ridotto nel tempo, e ora comprende un solo edificio che è, fra l'altro, la sede stessa dell'Istituto. C'è anche da precisare che la struttura dell'edificio è in pessimo stato di conservazione e la chiesa annessa non è più agibile dal terremoto del 1980. Da anni si parla di questo problema. L’amministrazione del dr. Antonino Savarese propose un piano d’acquisto compatibile, e fu redatto un progetto per il recupero dell’intero complesso dall’Arch. Bruno Discepolo. Poi durante l’amministrazione presieduta dall’Avv. Giuseppe Dilengite, viste le domande provenienti da più parti, tutte tese al recupero dell’antica struttura, fu presentato dal deputato Alfredo Vito primo firmatario, con le firme dell’On. Cennamo Ds e dell’On. Villari della Margherita un’iniziativa legislativa per il passaggio della SS. Trinità al Comune. L’iniziativa era avallata dall’intero Consiglio Comunale, ma non raggiunse l’obiettivo. In questo periodo l’edificio accoglie una pluralità d’attività per certi versi incoerenti e transitorie che ne fanno un contenitore di comodo. All’interno della struttura coesistono uffici comunali, scuola materna e alberghiera, centro anziani, Unitre spazi teatrali che ne fanno più un “bazar” culturale che altro. L’amministrazione Cinque è chiara, l’Istituto diventerà di proprietà comunale, ma al momento non credo che esista un progetto di riqualificazione e di sviluppo dell’Ente. Un consiglio comunale monotematico sull’argomento sarà presto effettuato. «Credo - dichiara il proponente Antonio Di Martino, capogruppo di Forza Italia - sia opportuno ribadire la volontà di imprimere una svolta alla vicenda che potrà rappresentare un volano di sviluppo». Soddisfazione espressa anche da Vincenzo Esposito, presidente dell’Unitre, università popolare della penisola sorrentina, che recentemente ha lanciato una petizione firmata da oltre mille cittadini in cui è chiesto il passaggio del monumento al patrimonio comunale.

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