Domenica,
Paolo Macry intervene sulle dichiarazioni che l’assessore regionale al turismo ha appena finito di lanciare verso un pezzo della macchina regionale che ha ereditato e verso persone note, compreso l’avvocato
Marotta, tacciate di giacobinismo. Oggi gli risponde
Velardi in persona, e ripete che è proprio dal “ventre” che si deve ri-partire, senza provincialismi e con orgoglio.
1 commento:
Easy Napoli, incoming, comarketing,road map, google map, mi chiedo per quanto tempo ancora dovremo sopportare questa ridicola sequenza terminologica, ma non per l’inglese in sé, che è lingua che conoscono tutti sicuramente anche meglio di Velardi, quanto per i contenuti che queste parole veicolano riferite a Napoli ed alla Campania. In quale Napoli abita Velardi? Quali tassì prende per ricevere sorrisi? Quali allucinogeni devo prendere per vedere il mondo di Alice che vede Velardi e che io non vedo? Per sentire le canzoni e i mandolini del ventre di Napoli che non sento? A questo punto faccia i nomi, dica le strade, segnali i tassisti , si attivi a fare guide scritte dove è possibile vedere questa città magica che gli infidi giacobini, gli arcaici intellettuali che si danno mazzate sulle loro palle (Tafazzisti), o i soloncini improvvisati non vedono. Io, senza offendere nessuno- non come fa lui- per carità, mi chiedo:ma chi è Velardi? La sua storia, da dove viene, come nasce – un tempo si diceva così- qual è il suo lavoro, che studi ha fatto? Perché può dire impunemente tutte le bugie che dice zittendo chi non è d’accordo con questa menata del provincialismo? Non c’è peggior provinciale di chi dice continuamente provinciale ad un altro. La voglio consigliare io una Road map all’assessore, perché è facile dire che a Vico Equense o a Piano di Sorrento le strade sono pulite. Io ogni mattina dalla Costiera Sorrentina vado a Napoli con l’auto, perché mi alzo alle sei e mezza e vado a lavorare tutti i giorni. E’ stata una decisione forzata, dopo aver rinunciato per saturazione ventennale alla Circumvesuviana sulla quale i turisti e i pendolari sono costretti ad ogni sorta di gimncana di sopravvivenza tra questuanti, metadonici e scippatori, senza uno straccio di sorveglianza, in vagoni fetidi e rumorosi, roventi d’estate e gelidi d’inverno, senza toilettes. Se un turista scende ad Ercolano e si arrischia nel bagno della stazione rischia grosso, ma rischia anche se lo fa a Barra o a Torre o a San Giovanni. Lungo la strada che percorro da Castellammare di Stabia ed arriva a Torre Annunziata Centrale ci sono piramidi di immondizia mai raccolta da nessuno: è una landa depressa, una terra di nessuno a poche centinaia di metri in linea d’aria col sito archeologico più importante del mondo. Quando finalmente poi, lasciata l’auto,con i treni di Trenitalia riesco ad arrivare a Napoli Piazza Garibaldi, imboccare il Corso Meridionale è un piacere tra i miasmi di piscio rappreso, e la bidonville del cinema Corso. Forse non è Napoli questa? E’ un’altra città? Nel Centro Direzionale che sicuramente l’assessore conosce, cuore amministrativo della città, l’immondizia sale dai sottopassaggi fino a tracimare per le strade, mentre giusto due giorni fa, sono stati aggrediti scippati e malmenati due turisti davanti al sottoscritto a San Biagio dei Librai: il famoso ventre musicale di Napoli. Allora io dico: vabbè, non si possono sempre dire solo i mali di questa città, ma non si possono neanche spacciare operazioni inutili e culturame oleografico di copertura come il meglio del meglio del comarketing turistico e con la complicità dei mezzi di informazione, allora cosa? Se queste operazioni le fa Berlusconi con il fido Apicella fanno schifo e se le fa Velardi no ?.
Franco Cuomo
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