«A Singapore chi sporca è punito con 7 frustate. Mi dispiace non poterlo attuare in Italia..». Lo show di
Berlusconi sui rifiuti non conosce pause. Ieri ha accennato a questa originale forma di educazione civica per i napoletani. Ha aggiunto: «Il Governo sarà severo nell'introduzione della raccolta differenziata, commissariando i Comuni che non si adegueranno ». Replica
Guido Viale, economista ambientale e consulente di Walter Ganapini, assessore all'Ambiente della Regione Campania: «Berlusconi farebbe bene a frustare i dirigenti di Impregilo i quali, nel 1998, presentarono l'offerta per il termovalorizzatore di Acerra. In essa, riprendendo una lettera dell'Associazione delle banche al presidente della giunta Rastrelli, chiedevano che i Comuni fossero obbligati a conferire una quota prefissata di immondizia ai Cdr e che, se ne avessero portata di meno, avrebbero comunque dovuto pagare quanto stabilito. Il modo migliore di disincentivare la differenziata ». Viale crede poco all'impegno sbandierato da Berlusconi su questo tema: «Il decreto 90 da un lato fissa l'obiettivo ambizioso del 50% di differenziata entro due anni, dall'altro prevede 4 termovalorizzatori che bruceranno 7000 tonnellate al giorno di spazzatura tal quale. Il totale della produzione quotidiana dei rifiuti in Campania. Allora due sono le alternative: o l'obiettivo del 50% è virtuale o, se sarà conseguito, per non lasciare inoperosi gli inceneritori e vuote le casse di chi li gestirà, la Campania importerà immondizia da fuori. Proprio come è avvenuto con i rifiuti tossici». L'episodio citato da Viale, quello dell'offerta Fibe condizionata all'obbligo per i comuni di pagare comunque una quota per un tot di spazzatura conferita, anche se, tramite la differenziata, ne avessero portata meno ai Cdr, è citato nel libro Ecoballe, Aliberti editore, di Paolo Rabitti. Ingegnere mantovano, è il consulente della Procura di Napoli nel procedimento che ha portato al rinvio a giudizio del governatore. Commenta così le parole di Berlusconi: «Ma quali frustate, per la differenziata servono informazione, organizzazione e volontà politica. Quel che non c'è stato». Sia pure lentamente, cresce però la consapevolezza, tra i cittadini. A Summonte, in provincia di Avellino, nella tre giorni dedicata alla musica etnica, sono state utilizzate stoviglie biodegradabili e si è raggiunta la percentuale di differenziata del 90%. Soddisfatto il sindaco Pasquale Giuditta: «Bassolino e Bertolaso — dice — collaborino con i Comuni». A Napoli, nel centro storico, per una settimana la Rete salute e ambiente ha condotto un progetto di differenziata autogestita. Racconta Mario Avoletto: «Prima abbiamo distribuito volantini informativi a a un migliaio di famiglie, poi abbiamo comunicato loro il calendario del prelievo dei vari materiali. A bordo di un'Ape i volontari e i disoccupati del progetto Isola hanno ritirato vetro, carta, plastica e alluminio e li hanno depositati in una isola ecologica improvvisata a piazza Dante, dove Asìa li ha raccolti mercoledì». Sono stati raccolti circa 60 quintali per ciascun materiale. Si mobilita anche il Comitato Salute e Ambiente Napoli est. «Per sette giorni — racconta Tania — abbiamo ritirato carta e cartone ». Come in centro storico, cittadini e commercianti sono stati sensibilizzati attraverso volantini in italiano e in cinese, perché nella zona è folta la comunità asiatica. Intanto la prossima settimana potrebbe essere ufficializzata la decisione su dove allocare il termovalorizzatore di Napoli.
(Fabrizio Geremicca da il Corriere del Mezzogiorno)
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