sabato 6 dicembre 2008

Pd tra questione morale, pianisti e … regali

Il Pd «non si sottrae all'esame» sulla questione morale «che nasce spesso da un improprio rapporto di commistione tra affari e politica e da processi troppo lenti di rinnovamento delle classi dirigenti». Di fronte alle bufere giudiziarie sulle giunte di Napoli e Firenze, il segretario del Pd Walter Veltroni esprime appoggio «convinto» ai sindaci Iervolino e Domenici. E convoca a Roma la prossima settimana i segretari Pd delle due città.

Il Pd promette di voler dare la guerra ai pianisti e dice sì al sistema di identificazione che sta per entrare in funzione alla Camera: «Tutti i deputati del Pd non si avvarranno della facoltà di sottrarsi alla nuova procedura di identificazione del voto e intendono invece aderire senza riserve al nuovo sistema di votazioni la cui entrata in vigore è prevista per il prossimo mese di febbraio», scrive il capogruppo Soro a Fini.

Il consiglio di Massimo D'Alema «a Veltroni come a tutti» per un libro sotto l’albero di Natale è Biblioteca laica: «Lo consiglio a tutti - dice - perché è un bel libro, ci aiuta a ritrovare nella nostra cultura le radici importanti della nostra democrazia e della nostra libertà».

«Veltroni? «Dovrebbe scomparire», poiché «fa promesse che non può mantenere». Berlusconi? Se non ci fosse l’Italia sarebbe «nel caos». Sono alcuni dei passaggi dell’intervista di Klaus Davi a Licio Gelli per Klauscondicio, nella quale l’ex maestro venerabile afferma anche che la loggia P2 «aveva l’Italia in mano». «Se cadesse Berlusconi - dice - sarebbe un caos per il Paese perché il Governo non avrebbe più una struttura partitica e in Italia non c’è un leader».

D’Alema: «Via Veltroni? Non sono io a chiederlo»

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