sabato 2 maggio 2009

De Castro spara a zero sul PD

Bossa: “Il capolista De Castro, invece di attaccare Veltroni, presenti le sue idee per il Sud”

Paolo De Castro capolista PD - al Sud - per le europee, spara a zero contro Walter Veltroni. A incrinare la già fragile tregua all’interno del Pd è stato proprio Massimo D’Alema, che ha spiegato che le alleanze non devono essere rinviate al 2012, come Dario Franceschini aveva indicato, ma affrontate subito al congresso. Non solo. D’Alema ha detto un no secco all’asse con Antonio Di Pietro. Proprio dall’intesa con l’ex pm parte l’analisi consegnata da De Castro: "Con Di Pietro c'è stata la tecnica che si usava in Vietnam, Veltroni ha eliminato ogni forma di alleanza all'esterno ed inserito il tumore all'interno, il massimo per poter distruggere il partito, eravamo sulla buona strada"."Io ero fra quelli, molti, favorevoli ad un'alleanza con Di Pietro, ma non incorporandolo e sono rimasto di questo parere. Con queste sue uscite violente sempre sopra le righe, che non appartengono ad una forza riformista, moderna e che lavora sui contenuti per risolvere i problemi, vorrebbe fare la campagna elettorale addosso a Berlusconi, ma Berlusconi è abile, non sarà Di Pietro che lo smonterà". Parole che provocano reazioni immediate. Dura Luisa Bossa deputato PD. “Mentre altri erano impegnati in giochi correntizi, Veltroni, con generosità ha raccolto i cocci di un centrosinistra lacerato e, in pochi mesi, ha portato il Pd al 34 %”. “Trovo stupefacente – continua Bossa – che De Castro cominci la sua campagna elettorale attaccando Veltroni. Sarebbe molto più utile che, da capolista del Pd, parlasse delle sue proposte per un Sud dilaniato dalla crisi economica, dalla disoccupazione, dalla criminalità organizzata. Evidentemente il vizio correntizio di dedicarsi più alla lotta interna che alla costruzione delle proposte politiche è duro a morire. A De Castro ricordo che mentre lui era impegnato con la presidenza di Red, Veltroni si dedicava completamente al partito, cercando di costruire sulle macerie di una coalizione litigiosa una proposta politica seria, rigorosa, che desse stabilità e fiducia al Paese, arrivando, con un clima interno tutt’altro che incoraggiante, ad un risultato per il quale oggi molti metterebbero la firma. Mi auguro che a partire da questa campagna elettorale si cominci seriamente a remare tutti nella stessa direzione, lasciando da parte liti e conflitti, dedicandosi seriamente ai problemi del Paese e alla costruzione di un grande partito”.

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