Il dibattito sui graffitari va avanti. Ieri Sergio Lambiase da il Corriere del Mezzogiorno ha lanciato un appello contro gli scempi. “Fatevi un giro per il centro storico e dintorni approfittando delle opportunità offerte dal Maggio dei Monumenti e fermatevi a guardare le facciate dei monumenti che visiterete, i muri perimetrali delle chiese, le statue, i reperti romani o medievali incastonati nei palazzi. Ovunque è scempio di scritte abusive, di deliranti disegni ad altezza d’uomo, di slogan ultras, di parole nere «incazzate » di no-global e disoccupati organizzati, di miagolii d’amore rosso-cuore due metri per due. Alla valanga graffitara proprio non sembra esserci riparo, e le scritte aumentano di giorno in giorno, senza che a qualcuno venga in mente di frenarne l’abuso, mentre ai visitatori italiani e stranieri che affollano le vie dell’arte in questi giorni resterà un solo, vero, indelebile ricordo: quello di un insostituibile patrimonio d’arte ferito a morte tra l’allegra indifferenza dei napoletani ...” I monumenti di Napoli? Una lavagna per tutti, chi vuole scriva pure sui muri, titola oggi il Corriere del Mezzogiorno. Chiunque voglia lasciar traccia delle proprie storie amorose su un monumento, sa che nel centro storico di Napoli esiste una lavagna: massima visibilità, nessuna cancellazione. Anche da noi, nel nostro piccolo, su Facebook, il botta e risposta sugli scempi locali CONTINUA …
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